In Sala Isma l’incontro “Donne e giovani: violenza e disagio”, promosso dalla senatrice Giusy Versace. Testimonianze di vittime di violenza, focus sul disagio giovanile, sull’uso distorto dei social e dell’AI, e il ruolo educativo dello sport e dei linguaggi artistici.
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In vista della Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e della Giornata contro la violenza sulle donne, la senatrice Giusy Versace – componente della 7ª Commissione del Senato e della Commissione Bicamerale per l’Infanzia e l’Adolescenza – ha promosso oggi in Sala Isma l’incontro «Donne e giovani: violenza e disagio», alla presenza di numerosi studenti delle classi quinte dell’ITIS “Galileo Galilei” di Roma.
Punto di partenza della doppia tavola rotonda è stato il tema della prevenzione tramite arte, cultura e sport, con l’obiettivo di delineare un quadro aggiornato sulle forme di violenza contro le donne e sul crescente disagio giovanile. Centrale il contributo di esperti del mondo sociale e sportivo, arricchito dalle intense testimonianze di Moira Cucchi e Veronica Paoli, vittime di violenza, e dal videomessaggio della presidente della commissione d’inchiesta sul femminicidio Martina Semenzato.
«Oggi è stata l’occasione per confrontare numeri, storie e progetti – ha dichiarato Versace – e per ricordare quanto sport, arte e cultura possano contagiare positivamente, offrendo ai giovani strumenti e valori come sacrificio, impegno e tenacia. Mantenere accesi i riflettori significa aiutare le nuove generazioni a crescere con rispetto, fair play e solidarietà».
Spazio anche alla forza comunicativa dell’arte con il racconto di Wall of Dolls, il celebre Muro di Bambole nato a Milano nel 2014 per denunciare la violenza sulle donne. Ne hanno parlato Barbara Bavastro, presidente di Wall of Dolls Liguria, e l’avvocata Silvia Lancini.
«A Genova – spiega Bavastro – abbiamo oltre 100 volontarie attive ogni giorno a sostegno delle donne e nelle scuole per promuovere il rispetto». Annunciata una grande iniziativa di sensibilizzazione sabato 22 novembre in piazza De Ferrari, con momenti artistici e gazebo informativi delle Forze dell’Ordine.
Lancini ha sottolineato i passi avanti sul piano legislativo, dal Codice Rosso al reato di stalking, esortando i giovani a riconoscere e segnalare i primi segnali di violenza.
Molto forti gli interventi di Moira Cucchi – ambasciatrice Wall of Dolls a Brescia – e Veronica Paoli, che hanno denunciato anni di maltrattamenti.
«Ogni donna che muore è come se morissi ancora un po’ anch’io – ha detto Cucchi, che denunciò nel 2012 il compagno poi condannato a 4 anni – e ogni donna che riesco ad aiutare mi fa rinascere».
Molto ricco il contributo dei relatori sul disagio giovanile: Paola Cattenati (Centro CRIAF) e Luca Massaccesi, presidente dell’Osservatorio Nazionale Bullismo e Disagio Giovanile. Cattenati ha presentato i risultati di oltre 25 anni di osservazione, raccolti in 40 sportelli d’ascolto nel Nord Italia, con un campione di 50.000 persone (36.000 studenti).
È emerso che il disagio più forte riguarda la relazionalità: difficoltà a rapportarsi con gli altri, solitudine, frustrazione e uso eccessivo dei social, che riduce competenze e senso morale. Allarmanti anche i numeri su bullismo e cyberbullismo:
28% vittima,
68% spettatore.
Un passaggio decisivo, ha ricordato, è stato l’arrivo della fotocamera sul cellulare nel 2010, che ha trasformato il fenomeno dal bullismo al cyberbullismo.
Massaccesi ha evidenziato poi una nuova minaccia: la dipendenza dall’intelligenza artificiale. «Un terzo dei giovani americani si crea amici virtuali tramite AI e il 50% si confida con ChatGPT, dimenticando che non è un’intelligenza emotiva. Serve un patentino digitale per conoscere limiti e potenzialità, perché affidarci ciecamente all’AI significa fare violenza a noi stessi».
Il campione olimpico di karate Luigi Busà ha raccontato come lo sport lo abbia aiutato a reagire al bullismo subito da ragazzo. Autore del libro La Forza e il Controllo, ha ricordato: «Ogni violenza nasce dalla mancanza d’amore. Ai giovani dico: diffidate di ciò che brilla nel virtuale. Sui social tutto sembra perfetto, ma spesso è un inganno».
A chiusura, Paola Radaelli, presidente UNAVI e ASPERA, ha illustrato il progetto itinerante I semi del rispetto tour, che unisce sport, educazione e solidarietà per diffondere valori di inclusione e non violenza.

