Un dialogo tra tradizione e modernità, tra vocazione personale e servizio alla collettività, che apre anche alla riflessione sul ruolo dell’empatia e della formazione contro la violenza di genere
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Nel nuovo appuntamento del format A tu per tu a bordo del truck di LaC, il colonnello Enrico Pigozzo, nuovo comandante della Scuola Allievi Carabinieri di Reggio Calabria, e la tenente psicologa Federica Castello hanno raccontato il percorso di crescita, valori e responsabilità che accompagna i giovani dell’Arma.
Un dialogo tra tradizione e modernità, tra vocazione personale e servizio alla collettività, che apre anche alla riflessione sul ruolo dell’empatia e della formazione contro la violenza di genere.
Nel corso dell’intervista realizzata a bordo del truck di LaC, il colonnello Enrico Pigozzo ha condiviso la propria visione della formazione all’interno della Scuola Allievi Carabinieri di Reggio Calabria, un luogo dove si entra, come lui stesso ha detto, “nell’armadio dei Carabinieri”, in una dimensione intima e personale che accompagna per tutta la vita professionale.
«Non è sicuramente un punto d’arrivo, ma un momento di grandissima soddisfazione – ha spiegato Pigozzo –. Avere la possibilità di parlare con tanti giovani dei valori che fondano questa scelta di vita è davvero importante. È fondamentale poter tramandare qualcosa della propria esperienza, non solo professionale ma anche personale, per raccontare cosa significhi davvero indossare una divisa e riconoscersi, in maniera totale, in questa vocazione».
Un’eredità morale e affettiva che il colonnello lega anche alla figura del nonno, simbolo di un legame familiare profondo con l’Arma. Pigozzo sottolinea come ogni ufficiale debba essere esempio concreto di coerenza e di impegno, anche nella vita privata, perché «diventare un riferimento per gli altri significa assumersi la responsabilità di indicare la strada ai giovani colleghi».
«Noi non costruiamo da zero il loro percorso – ha aggiunto –. Gli allievi arrivano con un bagaglio di valori già forti, intimamente vissuti. Su quei valori costruiamo la loro professionalità, la loro etica, le loro competenze, affinché possano mettersi davvero al servizio della collettività».
Accanto al comandante, la tenente psicologa Federica Castello ha raccontato il lavoro svolto nel corso dell’ultimo ciclo formativo, incentrato su temi sensibili come la violenza di genere e la tutela dei soggetti più fragili. Un percorso che mira a sviluppare nei futuri Carabinieri la capacità di ascolto e di empatia, strumenti indispensabili per un servizio realmente vicino ai cittadini.
«La formazione non si limita all’aspetto tecnico o operativo – ha spiegato Castello – ma si apre alla comprensione profonda dell’altro. Attraverso progetti e collaborazioni, anche con il network LaC, vogliamo creare una rete che renda gli allievi consapevoli e pronti a gestire situazioni di fragilità e violenza con sensibilità e competenza».
Un dialogo intenso, dunque, che racconta una Scuola in continua evoluzione, dove l’educazione al valore e al rispetto della persona si affianca all’addestramento, nel segno di una tradizione che si rinnova ogni giorno.

