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«“Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, lo portò a una locanda e si prese cura di lui”. È con questi sentimenti che fanno da guida alla nostra vita di sposi cristiani che abbiamo deciso di vivere i due giorni del Giubileo della disabilità e dell’inclusione, che si è svolto a Roma il 28 e 29 Aprile 2025.
Avevamo il desiderio – racconta la famiglia Conti – di far partecipare le nostre figlie agli eventi del Giubileo, consapevoli delle difficoltà che avremmo potuto incontrare durante il viaggio con due bambine piccole.
La nostra esperienza ha inizio il pomeriggio di domenica 27 quando siamo stati attratti dalla bellezza della Basilica della Madonna di Guadalupe e San Filippo martire. Entrati, siamo stati accolti calorosamente ed invitati a partecipare alla Santa Messa assieme alle associazioni Unitalsi della Calabria: primo “segno di speranza” in cui abbiamo incontrato volti amici, abbiamo iniziato ad assaporare la bellezza della diversità e la gioia del servizio di tanti.
Lunedì 28 ha inizio la prima giornata del Giubileo, con la visita alla Basilica di San Pietro. Abbiamo portato nelle nostre preghiere le nostre famiglie, la diocesi a cui apparteniamo (Reggio Calabria – Bova) ed in particolare la nostra comunità parrocchiale di San Sperato, le nostre scuole di Villa San Giovanni e soprattutto i bambini che hanno dei bisogni speciali.
Nel pomeriggio ci siamo recati alla Basilica di San Paolo Fuori Le Mura per la Santa Messa celebrata da Monsignor Fisichella, il quale ci ha invitati a non rimanere in silenzio, incoraggiando famiglie ed educatori ad una rivoluzione capace di includere la disabilità nell’ordinario. Accanto ai canti sacri, si è innalzata la lingua vibrante della LIS, il linguaggio internazionale dei segni, grazie ad un coro che cantava non con il dono della voce ma con le mani ed il cuore. Non poteva mancare un ricordo a Papa Francesco, affinché il seme gettato durante il suo pontificato possa continuare a fiorire in tutta la Chiesa.
Il giorno seguente, abbiamo vissuto l’esperienza itinerante di via della Conciliazione
attraverso i diversi stand in cui abbiamo raccolto testimonianze e storie che raccontano la forza e la bellezza in tutte le forme di disabilità.
Particolare rilievo ha assunto il nostro incontro con Nico Acampora, fondatore di PizzAut, e dei suoi splendidi ragazzi. Un mix di emozioni, tra gioia e stupore, in cui abbiamo toccato con mano che lavorando, giorno dopo giorno, a piccoli passi, si possono costruire cose grandi.
Nonostante i tanti progressi raggiunti, il mondo della disabilità è schiacciato da pregiudizi. Nico è un esempio per noi famiglie con bambini autistici, ci sprona a combattere, a credere nei nostri figli, a focalizzarci sulle loro abilità lavorandoci e sviluppandole giorno dopo giorno e, nello stesso tempo, a superare le difficoltà che incontriamo nel quotidiano.
È stato un Giubileo dell’inclusione a 360°, in cui incontrare milioni di volti diversi, incrociare sguardi e riconoscersi tutti verso uno stesso obiettivo: amare e prendersi cura dell’altro. Portiamo con noi l’Entusiasmo di continuare a fare sempre meglio nelle realtà che viviamo, il Coraggio di chi continua a credere nei sogni e la Speranza che non delude mai. “Perchè l’Amore tutto crede, tutto spera e tutto sopporta. Non avrà mai fine“».