Il referente unico dell’Ancadic e responsabile del Comitato spontaneo “Torrente Oliveto”, Vincenzo Crea, torna a porre l’attenzione sull’inquinamento ambientale del territorio. In questa occasione l’interesse è nuovamente volto sulla discarica comunale di Chianca.

«In data 25 maggio, personale medico e personale tecnico della Prevenzione dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria – Dipartimento di Prevenzione Unità Operativa Complessa Igiene e Sanità Pubblica – U.O Igiene Pubblica di Melito di Porto Salvo, in riferimento alla richiesta d’intervento dell’Ancadic dello scorso 8 maggio hanno effettuato un sopralluogo ispettivo congiunto presso l’ex discarica di R.S.U. sita in località “Chianca”, nel territorio di Melito di Porto Salvo, unitamente al Comandante e all’agente della Polizia locale e al dipendente comunale, nonché custode giudiziario dell’ex discarica». E’ quanto si legge in una nota del referente unico dell’Ancadic Vincenzo Crea.

«All’atto dello stesso si è constatato quanto segue: l’accesso al sito, che avveniva mediante un cancello in metallo, chiuso con catene ed aperto in entrambi i lati, non era dotato né di idonea recinzione per impedire il libero ingresso, né di segnaletica, dunque risultava incustodito.
La discarica era delimitata da gabbioni di contenimento in pietra (franati in alcuni punti) e con affioramento nella parte superiore di rifiuti (situazione già descritta nell’ordinanza sindacale n.9 del 10.02.2017); era assente, quindi, una copertura superficiale al fine di consentire di minimizzare le infiltrazioni nel corpo rifiuti e consentire il regolare deflusso dei fluidi. A valle, subito dopo una piccola strada sterrata, si osservava un’area circoscritta, priva di impermeabilizzazione, con una raccolta di percolato stagnante, su cui erano poste n.7 cisterne di captazione prive di copertura, di cui una risultava colma di liquido ed una era galleggiante. In prossimità delle cisterne era presente, adagiato su terreno, un tubo metallico, a valle, lungo il piano declive, erano presenti diffuse infiltrazioni di percolato. Pertanto, considerato che in atto persiste una grave situazione igienico – ambientale, si chiede alla S.V. (sindaco Comune Melito PS) l’adozione di provvedimenti urgenti a tutela della salute pubblica, ambientale e dell’incolumità pubblica (messa in sicurezza della discarica, verifica di funzionamento dell’impianto di raccolta del percolato secondo normativa vigente e bonifica ambientale dei siti. Al fine di meglio documentare le criticità igienico-sanitarie rilevate, si allega materiale fotografico rappresentativo
dello stato dei luoghi”. La suddetta comunicazione è stata inviata dall’ASP al Comune di Melito Porto Salvo, al Comando Polizia locale, al Signor Direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’ASP di Reggio Calabria e al referente unico. L’Ancadic visto il notevole decorso temporale, anno 1999 data della chiusura della discarica, con l’incuria di chi avrebbe dovuto provvedere e non ha provveduto, ha
trasmesso la suddetta relazione al Presidente del Consiglio dei Ministri, ai Ministeri competenti e alle Istituzioni e Enti regionali, città Metropolitana e altri, sollecitando quest’ultimi e le Autorità Superiori in indirizzo indicati nella segnalazione dell’Ancadic di farci conoscere la data dell’inizio dei lavori, che non possono essere ulteriormente prorogati visto la grave situazione ambientale che persiste da molto
tempo. Il tutto a tutela della salute pubblica, ambientale e dell’incolumità pubblica».