«Il Cipess sovrintende le iniziative di sviluppo economico e politico in linea con gli investimenti Ue (infatti il Ponte ha rubato le economie del fondo di Coesione UE della Calabria), non la fattibilità tecnica di un’opera». È quanto si legge in un post di Consuelo Nava, direttrice del dipartimento D’Arte dell’università Mediterranea di Reggio Calabria.

«Di ‘sto Ponte versione perenni “elezioni” (comprese le prossime da ferie estive calabresi), rimane un progetto nemmeno definitivo di anni fa con centinaia di osservazioni negative e un rendering vista a pelo d’acqua delle correnti dello Stretto, da commedia e su cui si esercitano tutti…ma proprio tutti. La Sicilia e la Calabria hanno territori fragili e a rischio che avrebbero bisogno di investimenti importanti per rendere sicure le strutture fisiche, economiche e sociali come una grande opera infrastrutturale di messa in sicurezza e valorizzazione.
L’unica grande opera per passare alla storia sarebbe questa, ma comprendo che non ci potrebbero essere rendering di plastica a corredo.
E il Cipes(s) eliminasse l’ultima S che ha aggiunto qualche anno fa e che sta per Sostenibilità. C’era il Ministro Enrico Giovannini (la sua biografia è sulla Treccani)…ora ci sono ben altri Ministri, meglio non riferirsi alla loro biografia…
PS. A Santa Trada si va per ammirare lo Stretto per cui ogni sguardo diventa “ponte”, , non a fare esercizi di potere ad occhi bendati tra le due sponde….».