Tutti gli articoli di Società
PHOTO
«Gli Enti dell’Osservatorio sul disagio abitativo chiedono ai tre candidati alla Presidenza della Regione Calabria e ai candidati al Consiglio Regionale di prevedere nel loro programma l’approvazione di una legge di nuova riforma dell’Azienda Territoriale di Edilizia Residenziale ( Aterp) per rilanciare la politica degli alloggi popolari e garantire il diritto alla casa.
Diritto che da anni nella Regione si sta cancellando.
La negazione del diritto alla casa riguarda circa il 30% delle famiglie calabresi ed incide profondamente nella vita di questi nuclei familiari, perché senza un alloggio adeguato una famiglia con un reddito basso non può accedere ai diritti fondamentali come la salute, l’istruzione, il lavoro e la piena inclusione sociale.
Pertanto il diritto all’alloggio adeguato dovrebbe essere uno dei temi principali di ogni programma politico e non semplicemente un generico richiamo a margine di argomenti generali.
Le donne e gli uomini che si candidano al governo della Regione dovrebbero sapere che l’Aterp Calabria, l’Ente pubblico più grande (con un patrimonio di circa 38.000 alloggi ) che dovrebbe garantire il diritto fondamentale all’alloggio adeguato ,versa in gravissime condizioni strutturali che costituiscono una precisa scelta politica e che vengono nascoste. Come l’Aterp anche i Comuni stanno progressivamente cancellando la politica degli alloggi popolari.
Nell’ audizione con la Commissione Parlamentare Periferie di giugno scorso la Commissaria straordinaria dell’Aterp Calabria, Avvocatessa Grazia Maria Carmela Iannini, in merito al caos esistente negli alloggi dell’Azienda che si trovano nel Comune di Reggio Calabria ha puntato il dito contro il Comune nascondendo le responsabilità dell’Azienda . Dopo l’Audizione la Commissaria Iannini pubblicando un resoconto sul suo mandato ha definito l’Aterp Calabria un “modello nazionale di buona gestione“, mentre è un modello del tutto fallimentare.
Il caos degli alloggi dell’Aterp Calabria è un fatto strutturale che da anni si registra sistematicamente in tutta la Regione e non solo nel Comune di Reggio Calabria . La responsabilità del caos è principalmente dell’Aterp Calabria, perché è una diretta conseguenza della struttura centralizzata dell’Azienda che è stata voluta dalla politica sia di centro destra che di centro sinistra per cancellare progressivamente la politica degli alloggi popolari.
In Italia l’Aterp è l’unica Azienda regionale di edilizia residenziale centralizzata, che attraverso una riforma devastante (la Legge regionale 24/2013 art. 7 ha costituito l’Aterp regionale accorpando le Aterp provinciali, la D.G.R. nr 66/2016 ha approvato lo Statuto dell’Aterp Calabria, il DPGR n. 99 del 9 maggio 2016 ha istituito l’ Aterp Calabria ), ha assorbito dal 2016 le singole Aziende regionali che operavano sui cinque territori provinciali. Essendo diventata un’Azienda centralizzata e quindi lontana dai territori il provvedimento conseguente è stato quello di dimezzare il personale . In queste condizioni l’Azienda non riesce a gestire il suo patrimonio e quindi ad offrire i servizi Erp necessari. Difatti un servizio può funzionare solo se il suo centro decisionale è localizzato sul territorio da gestire e se ha il personale necessario per farlo. Il taglio del personale Aterp è continuato anche nella fase delle assunzioni di nuovi funzionari operato in altri settori della Regione a dimostrazione che la forte riduzione di personale è una scelta strutturale legata alla regionalizzazione dell’Azienda ed alla cancellazione della politica degli alloggi.
Il “fallimento” di questo modello di Azienda per il diritto alla casa viene abilmente nascosto nelle dichiarazioni pubbliche ma è ammesso in alcuni documenti ufficiali dell’ Ente. Forse perché sono documenti che quasi nessuno legge. Difatti, la stessa Commissaria straordinaria Iannini , che osanna il modello dell’Azienda, nella sua relazione che accompagna il Bilancio di previsione 2024- 2026 dell’Ente ha dichiarato : «E’ emersa, immediatamente, la gravissima carenza di risorse umane tanto negli Uffici centralizzati nella Cittadella regionale quanto in tutti gli Uffici distrettuali; a fronte della previsione della dotazione organica di n. 245 unità previste, alla data del 20 novembre 2023 sono state registrate soltanto n. 107 unità in servizio con una carenza di organico pari al 56,33%. Questa condizione compromette l’attività dell’Azienda di garantire i servizi essenziali, le manutenzioni ordinarie e straordinarie sugli immobili di edilizia residenziale pubbliche di proprietà, fare fronte alle attività ordinarie, di dare esecuzione all’attuazione di interventi finanziati tanto dallo Stato quanto dalla Regione Calabria della quale l’Azienda è ente “ausiliario della Regione in materia di edilizia residenziale pubblica ai sensi e per gli effetti dell’art. 7, comma 1, della legge regione 16 maggio 2013 n. 24».
Questa stessa dichiarazione è stata rilasciata dalla Commissaria nella relazione al Bilancio Consuntivo 2023 di Aterp Calabria.
La grave mancanza di personale e la distanza dai territori ha portato l’Azienda a non effettuare la gestione del patrimonio degli alloggi con le verifiche sulla permanenza dei requisiti degli assegnatari , il turn-ove, la manutenzione straordinaria e l’implementazione del patrimonio degli alloggi .
Il poco personale ancora in forza nell’Azienda viene impegnato soprattutto per la vendita degli alloggi . Ma la sola vendita degli alloggi senza alcuna nuova acquisizione ha avviato la progressiva e costante diminuzione del patrimonio e quindi l’inesorabile dismissione della politica degli alloggi popolari.
La pessima riforma dell’Aterp ha causato anche un “degrado” interno dell’Azienda . I fatti avvenuti negli ultimi due anni hanno mostrato in modo netto questo aspetto allarmante. Il 14 febbraio 2024 un’indagine della Procura di Reggio Calabria denominata “Case Popolari” ha scoperto il coinvolgimento di funzionari di Aterp Calabria e del Comune di Reggio Calabria nel “mercato illegale degli alloggi”. Dieci mesi dopo, il 20 dicembre 2024, un’indagine della Procura di Catanzaro denominata “Sistema Aterp” ha scoperto lo stesso coinvolgimento di funzionari dell’Aterp Calabria e del Comune di Catanzaro sempre nel “mercato illegale degli alloggi”. L’1 settembre 2025 la Procura della Repubblica di Catanzaro ha chiesto il rinvio a giudizio di 22 funzionari Aterp del Distretto di Catanzaro nel “Sistema Aterp”.
Per far rinascere la politica degli alloggi di Edilizia residenziale pubblica in Calabria garantendo il diritto alla casa chiediamo che i candidati alle prossime regionali si impegnino nell’approvazione di una legge regionale che ricostituisca le Aterp provinciali e garantisca il personale necessario per consentire alle Aterp l’espletamento della gestione.
Aspettiamo fiduciosi una risposta da parte dei candidati anche per un possibile confronto diretto sulla questione». E’ quanto si legge in una nota diffusa da Un Mondo Di Mondi, Reggio Non Tace, Società dei Territorialisti Onlus, Centro Sociale “ A. Cartella, A.N.C.A.D.I.C..

