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Da oltre due anni, la città di Reggio Calabria si trova di fronte a un inaccettabile ingiustizia, un’offesa alle vittime di una delle tragedie più gravi e silenziose della nostra storia: l’amianto. Nonostante il percorso burocratico sia concluso a seguito dell’istanza avanzata dall’Osservatorio Nazionale Amianto di Reggio Calabria per intitolare una via alle vittime dell’amianto, il sindaco della città continua a rifiutare l’inaugurazione di questo simbolo di memoria e rispetto.
La richiesta legittima dell’Osservatorio Nazionale Amianto non è solo un atto simbolico, è una richiesta di dignità per chi ha pagato con la vita il prezzo del silenzio e della negligenza. Il fatto che l’iter burocratico sia stato ultimato e che, nonostante questo, il sindaco continui a non dare il via all’inaugurazione, è un segno di disinteresse e insensibilità nei confronti di una ferita ancora aperta nella comunità reggina.
Ma non è solo la giunta comunale ad essere chiamata in causa. L’Osservatorio Nazionale Amianto di Reggio Calabria, che ha presentato l’istanza ufficiale, non ha ricevuto alcuna risposta, nemmeno dal presidente della commissione toponomastica, il quale avrebbe dovuto garantire una gestione adeguata della proposta.
È ormai chiaro che l’Osservatorio Nazionale Amianto di Reggio Calabria non è gradito dal “signor sindaco”, non perché le sue richieste siano infondate, ma perché non è accondiscendente, non si allinea a logiche politiche che purtroppo prevalgono in città. La sua indipendenza, il suo impegno senza compromessi a favore delle vittime, non trova spazio in un’amministrazione che sembra preferire il silenzio e l’indifferenza a qualsiasi forma di giustizia e memoria.
Il comportamento del sindaco risulta ancora più incomprensibile e inaccettabile, considerando che la richiesta di intitolare una via alle vittime dell’amianto è stata una proposta condivisa da molti, un atto di giustizia e di memoria che avrebbe dovuto essere accolto senza esitazioni. La decisione di ignorare il progetto non è solo un ritardo amministrativo, ma un fallimento morale che offende chi ha sofferto e chi continua a lottare per la giustizia.
Reggio Calabria non può essere una città che dimentica. La memoria è fondamentale per evitare che tragedie come quelle legate all’amianto vengano ripetute, per assicurare che le vittime abbiano finalmente un posto d’onore nella storia della nostra comunità. La strada intitolata alle vittime dell’amianto sarebbe un piccolo, ma significativo passo per fare giustizia e dare visibilità alla battaglia contro questa piaga.
Eppure, mentre l’amministrazione si nega a riconoscere questo atto di giustizia, la comunità reggina si chiede come sia possibile che una richiesta di tale importanza possa essere ignorata. Non stiamo parlando di una proposta priva di valore, ma di un atto che onora le persone che hanno perso la vita a causa di una tragedia che ha segnato per decenni il nostro territorio.
Il silenzio e l’indifferenza del sindaco non sono più tollerabili. È giunto il momento di chiedere conto di questa incapacità di fare memoria, di essere un sindaco che rappresenta tutte le vittime, non solo i poteri forti. La città di Reggio Calabria ha il diritto di onorare le vittime dell’amianto, di renderle visibili, di mostrare alla nazione che non dimentica, che è pronta a riconoscere il dolore e a fare giustizia. Questo non è solo un dovere morale, ma un obbligo civile che il sindaco ha il compito di portare avanti, senza più esitazioni. Non possiamo permettere che l’indifferenza continui a prevalere. Reggio Calabria merita di fare memoria, merita di onorare le sue vittime.

