Nella notte tra sabato 25 e domenica 26 ottobre torna l'ora solare. Alle 3:00 di domenica si dovrà spostare l'orologio indietro di un'ora, tornando così alle 2:00.

Finiscono, dunque, i 210 giorni di “fuso orario estivo”: dormiremo un’ora in più, recuperando il sonno che ci è stato sottratto alla fine del mese di marzo scorso, ma avremo a disposizione pomeriggi più brevi, visto che il buio scenderà con sessanta minuti di anticipo.

L’ora solare resterà in vigore fino al 29 marzo 2026, quando sarà ripristinata l'ora legale e le lancette degli orologi saranno nuovamente riposizionate in avanti.

Il cambio orario avviene automaticamente sui dispositivi elettronici come computer, tablet, smartphone e smartwatch, mentre occorre agire manualmente sugli orologi e sugli apparecchi analogici.

La consuetudine dell'ora legale, adottata in Italia dal 1966 e regolata a livello europeo (dal 2001) per iniziare e terminare alle 2:00 in Italia (Greenwich +1), è storicamente legata all'esigenza di risparmio energetico. Questa motivazione rimane la principale ragione per cui l'orario estivo, nonostante i tentativi di abolizione nell'Unione Europea, non è mai stato eliminato.

Le stime di Terna (la società che gestisce la rete elettrica) confermano l'efficacia della misura: durante i sette mesi di ora legale, l'Italia ha risparmiato circa 330 milioni di kWh, per un valore economico di circa 100 milioni di euro. Un risparmio che equivale al fabbisogno annuo medio di oltre 125.000 famiglie.Un impatto così significativo sulla bolletta energetica giustifica, secondo molti, i piccoli disagi sul benessere che il cambio dell’ora può comportare. Si tratta, in ogni caso, di malesseri passeggeri che si risolvono in pochi giorni, senza rischi per la salute.