Venerdì di disagi per milioni di pendolari in tutta Italia a causa dello sciopero nazionale del trasporto pubblico, proclamato dai sindacati del settore ferroviario, del trasporto locale e delle autostrade. La protesta, indetta per l’intera giornata, coinvolge treni, metropolitane, tram e autobus, con ripercussioni significative soprattutto a Milano, Monza, Palermo e Latina.

Fa eccezione Messina, dove lo sciopero è stato revocato in seguito a un accordo raggiunto tra le segreterie territoriali di Fit Cisl, Faisa Cisal e Orsa Trasporti.

Lo sciopero interessa anche il trasporto ferroviario: Trenitalia, Italo e diverse società regionali hanno comunicato possibili soppressioni e modifiche degli orari, sia per i convogli regionali sia per quelli a lunga percorrenza.

Rete Ferroviaria Italiana (Rfi) ha attivato un piano di garanzia per assicurare i collegamenti essenziali nelle fasce orarie di maggiore affluenza, al fine di permettere ai pendolari di raggiungere scuole e luoghi di lavoro nelle prime ore del mattino e nel tardo pomeriggio.

Alla base dello sciopero vi sono le richieste dei sindacati per il rinnovo dei contratti collettivi nazionali, migliori condizioni di sicurezza per il personale viaggiante e un adeguamento salariale coerente con l’aumento del costo della vita.

Le sigle sindacali denunciano inoltre una crescente carenza di personale, carichi di lavoro eccessivi e turni sempre più gravosi, chiedendo una riorganizzazione che garantisca maggiore equilibrio e tutela per i lavoratori del settore.