La trattativa per la cessione entra nella sua fase formale con la PEC inviata da Stefano Bandecchi nella giornata di sabato. Da quel momento non sono arrivate risposte pubbliche da parte della società. Intanto il mercato continua a deludere: sfumato anche l’arrivo di Andrea Di Grazia dopo settimane segnate dall’addio di Barranco. La squadra è ancora un cantiere aperto. Attesa per le ufficialità di Palumbo ed Edera.

L’aria che si respira intorno alla Reggina è quella sospesa delle grandi attese. Attese che, al momento, restano tali. Sabato è arrivata la PEC ufficiale firmata da Stefano Bandecchi e indirizzata a Nino Ballarino: un atto formale, concreto, che segna l’ingresso della trattativa per la cessione del club nella sua fase operativa. Da allora, però, tutto tace. Nessun aggiornamento, nessuna comunicazione. E mentre i tempi si accorciano, la squadra resta senza certezze.

Sul campo, la situazione non è meno complicata. Dopo la lunga trattativa con Barranco, chiusa con un mancato rinnovo che ha lasciato l’amaro in bocca, è arrivata un’altra notizia che ha gelato l’ambiente: Andrea Di Grazia non vestirà l’amaranto. L’esterno offensivo, che doveva rappresentare il segnale di svolta, ha scelto di rimanere a Siracusa. Un’operazione che sembrava in dirittura d’arrivo e che invece si è dissolta come molte altre in questa estate fatta di promesse mancate.

La rosa è ancora tutta da costruire. Manca struttura, mancano profili esperti, manca un impianto riconoscibile. A pochi giorni dal ritiro, la squadra non ha ancora un’identità tecnica e continua a inseguire occasioni. E intanto i tifosi, che hanno resistito a tutto, iniziano a perdere fiducia.

Qualcosa potrebbe smuoversi già nelle prossime ore. Sono in arrivo le ufficialità di Antonio Palumbo e soprattutto di Simone Edera, un calciatore con qualità importanti per la categoria. Ma non può bastare. Non adesso, non in questo clima. Il malumore non è solo figlio delle ultime mancate operazioni. È il riflesso di una stanchezza profonda, di un’attesa lunga, logorante, che va avanti da troppi anni.

Dopo l’invio della PEC, ci si aspetta che qualcosa accada. Che le trattative si trasformino in atti concreti, che la società, questa o un’altra, dia finalmente risposte a una piazza che ha sempre messo la Reggina al primo posto. Non si può più perdere tempo. I giocatori vanno presi. Le scelte vanno fatte. La chiarezza non è un favore: è un diritto di chi, nonostante tutto, è ancora qui.