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«Negli ultimi tre anni nulla è cambiato. Le discariche sono là dove sempre sono state. Purtroppo ha pensato il fuoco a bonificarle e anche i rifiuti combusti che hanno sprigionato veleni nell’aria sono ancora lì. Solo nelle ultime settimane è morta di tumore una donna di 50 anni e tre nuovi casi di persone sotto i 50 anni sono stati registrati nella zona. Non sappiamo se ci sia un legame con i roghi di rifiuti e il degrado persistente e vorremmo saperlo. Intanto chiediamo le bonifiche. Ma lo facciamo invano da anni».
Le denunce vane
Continua a dare voce al malessere e ai disagi diffusi nel quartiere collinare di Mosorrofa e Sala di Mosorrofa, il presidente del comitato Pasquale Andidero, che porta ancora una volta all’attenzione il degrado diffuso nella zona e anche i casi di tumore che, afferma, «noi stiamo contando. Vorremmo sapere se e quanto la nostra salute sia esposta a queste patologie per via della presenza di discariche che invano denunciamo da anni. Purtroppo nulla è cambiato nonostante i sopralluoghi dei carabinieri forestali, l’incontro in Comune e in prefettura e le nostre proteste».
Raccolta rifiuti ancora su strada
Mentre insistono ancora i soli cassonetti per la raccolta differenziata su strada e non porta a porta, le micro e macro discariche flagellano la zona. «In località Puzzo è sempre immensa la discarica che scende a valle e bruciata dagli incendi della drammatica estate del 2023. Noi abbiamo convissuto con i rifiuti combusti e con adesso conviviamo i nuovi rifiuti che ancora vengono gettati a valle. La vegetazione già copre ma una bonifica, nonostante le nostre legittime e formali richieste, non è mai stata eseguita. Un’altra macro discarica, anche questa segnalata, insiste lungo la strada che collega la via Mosorrofa Campi con la località Tracale.
Ci sono poi i cumuli che si creano nei pressi dei cassonetti stradali. Devo riconoscere – prosegue Pasquale Andidero – che il Comune sta adesso raccogliendo con maggiore regolarità e dunque i cumuli si sono ridimensionati ma restano il degrado e le pessime abitudini dei residenti e non solo. Ricordiamo ancora i pellegrinaggi di camion che salivano fino a qui per sversare impuniti e indisturbati».
Le preoccupazioni per la salute
Si rinnovano le richieste avanzate a tutti i livelli, da anni.
«Chiediamo bonifiche e videosorveglianza e vorremmo anche capire perchè il quartiere di Mosorrofa continua a non essere interessato dalla raccolta differenziata porta a porta. Riteniamo non sia giusto che i residenti che regolarmente conferiscono debbano convivere con questo degrado e con la preoccupazione che esso possa essere anche particolarmente letale per la salute.
Sappiamo che è in corso uno studio epidemiologico sollecitato della garante per la Salute Anna Maria Stanganelli. I risultati che potranno dare a noi tutti risposte chiare e attendibili, più che dalle statistiche sui tumori, potranno emergere soltanto da un’analisi dei dati sui singoli quartieri. Capiamo – conclude Pasquale Andidero, presidente del comitato di quartiere collinare di Mosorrofa e Sala di Mosorrofa – le difficoltà in termini di privacy ma confidiamo che questa questione possa essere presto superata perchè da essa potrebbe dipendere il nostro diritto alla Salute».

