LEGAMBIENTE CALABRIA | «Pulizie meccaniche sulle spiagge? Un danno irreparabile»
L’appello all’ambiente come risorsa: «Miopia istituzionale. La biodiversità è il futuro della regione»

La spiaggia di Sellia Marina devastata da mezzi meccanici: distrutta la vegetazione dunale. Legambiente lancia un nuovo appello alle amministrazioni locali: «Serve una gestione consapevole dei territori costieri e una strategia integrata per la tutela della biodiversità».
Non basta dirsi ecologisti, bisogna esserlo nei fatti. In Calabria la teoria della sostenibilità rischia ancora una volta di scontrarsi con la realtà: spiagge devastate da mezzi meccanici, ecosistemi fragili compromessi da scelte poco lungimiranti. L’ultimo episodio segnalato da Legambiente Calabria arriva da Sellia Marina, dove, nella giornata di ieri, un tratto di arenile tra il Lido Asso di Fiori e il Lido Blu Caffè è stato sottoposto a pulizia invasiva con mezzi pesanti. Risultato: vegetazione dunale e flora psammofila cancellate per diversi metri.
Un intervento che Legambiente definisce «gravissimo», sia dal punto di vista ambientale sia per l’impatto sul paesaggio. Eppure, ricorda l’associazione, la Regione Calabria – attraverso il Dipartimento Territorio e Tutela dell’Ambiente – ha da tempo vietato l’uso di mezzi meccanici nelle aree interne ai siti Natura 2000 e sconsigliato fortemente il loro utilizzo anche in altri tratti costieri, oltre a proibire lo sbancamento e il transito di fuoristrada che possano alterare le dune.
A preoccupare non è solo il gesto in sé, ma l’assenza di una strategia condivisa da parte di molti enti locali. «Accanto a comuni virtuosi – sottolinea Legambiente – persistono ancora amministrazioni e operatori turistici miopi, che mettono a rischio l’ambiente e il futuro stesso dei territori».
La biodiversità calabrese, dalle coste alle montagne, rappresenta un capitale naturale straordinario, non solo per il benessere dell’ecosistema ma anche per lo sviluppo socio-economico e turistico della regione. Secondo recenti studi, infatti, la sostenibilità è diventata un fattore cruciale nelle scelte dei viaggiatori, e l’ecoturismo una risorsa sempre più importante per l’attrattività del territorio.
Ecco perché ogni gesto, ogni scelta amministrativa ha un peso enorme. Basti pensare alla tartaruga marina Caretta caretta, specie protetta che nidifica proprio sulle spiagge calabresi, o al Fratino (Charadrius alexandrinus), piccolo uccello trampoliere che trova nei litorali sabbiosi il suo habitat naturale. Non meno importanti le comunità vegetali psammofile, tra cui specie preziose e vulnerabili come il giglio di mare (Pancratium maritimum) o l’Efedra distachya, endemismo del sud Italia in via di estinzione.
«Serve coerenza tra le norme e i comportamenti concreti», è l’appello che arriva da Franco Parretta, portavoce di Legambiente Calabria. «La recente istituzione della Riserva naturale delle Dune di Giovino è un segnale positivo, ma non può restare isolato. Serve un impegno trasversale per rendere più omogenee le attività di tutela su tutta la costa».
E proprio in questa direzione, Legambiente chiede alla Regione di condizionare i contributi per la pulizia delle spiagge al rispetto di modalità sostenibili, così come previsto dalla legge regionale 10/98, modificata nel 2022. Un modo per responsabilizzare i Comuni e premiare le buone pratiche.
Perché in Calabria – è il monito dell’associazione – non si può più sacrificare l’ambiente per una falsa idea di decoro o efficienza. È tempo di custodire, non spianare.
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