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Una Calabria che crede nell’energia pulita e nella solidarietà. Tra le cinque eccellenze premiate oggi a Roma nell’ambito del Premio CERS 2025 – Comunità Energetiche Rinnovabili e Solidali, spicca anche la CERNES di San Ferdinando e Gioia Tauro, che ha ottenuto una menzione speciale da parte di Legambiente e Generali Italia. Un riconoscimento importante per una realtà nata «dal basso», grazie all’impegno dei cittadini e della Parrocchia di San Ferdinando, che ha scelto di ispirarsi all’enciclica «Laudato Si’» di Papa Francesco.
Un modello che unisce innovazione e comunità, con due impianti fotovoltaici attivi per un totale di 25,36 kW, capaci di produrre circa 35.000 kWh l’anno ed evitare l’emissione di oltre 14 tonnellate di CO₂. Una scelta etica e ambientale, che si traduce anche in un messaggio di riscatto per la Piana di Gioia Tauro.
«Un plauso alla Comunità Energetica CERNES – dichiarano Maria Sorrenti, presidente del circolo Legambiente Cittanova, e Anna Parretta, presidente di Legambiente Calabria –. La loro iniziativa dimostra concretamente come l’impegno dei cittadini e delle parrocchie possa generare benefici tangibili, sia in termini di produzione energetica pulita che di coesione sociale. È un esempio brillante di come le rinnovabili non siano solo una risorsa tecnica, ma un’opportunità per costruire territori più solidi e sostenibili».
Il riconoscimento arriva nel giorno in cui Legambiente celebra 20 anni di “Comuni Rinnovabili”, un report che fotografa la crescita costante – seppur lenta – delle energie pulite in Italia. Dal 2004 a oggi, il numero degli impianti è passato da 2.452 a quasi 1,9 milioni, con una potenza complessiva di 74.303 MW (+267%). Il fotovoltaico è cresciuto fino a raggiungere quasi 8.000 Comuni coinvolti, mentre l’eolico ha superato quota 6.000 installazioni.
E se la Calabria resta tra le regioni con maggiori potenzialità ancora inespresse, esperienze come quella di CERNES dimostrano che un’altra strada è possibile. Una strada fatta di partecipazione, etica ambientale e concretezza.
«Dobbiamo superare le cattive abitudini che ancora ostacolano il pieno sviluppo delle rinnovabili – concludono Parretta e Sorrenti –. La CERNES è la prova che un futuro energetico più pulito e giusto è possibile, e parte anche dal basso, dalle nostre comunità».