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È segnato dalla prudenza ma non si ferma il cammino con il quale la Città Metropolitana di Reggio Calabria si impegna a uscire dalla condizione di emergenza che la vede come Ambito Territoriale Ottimale (Ato), senza più prerogative dirette dopo la costituzione della Multiutility unica regionale, ancora priva di discarica finale per gli scarti di lavorazione dei rifiuti provenienti dagli impianti di trattamento. Oggi in discussione, tra i punti all’ordine del giorno del Consiglio Metropolitano, proprio l’approvazione del Piano d’Ambito definitivo per la gestione del Ciclo integrato dei rifiuti sul territorio dell’Ato reggino.
Melicuccà, al momento solo area stoccaggio
Fermo restando l’obiettivo di ridurre gli scarti da conferire in discarica di servizio (ossia finale), attraverso l’aumento delle percentuali di raccolta differenziata e la messa a punto di nove impianti di trattamento moderni, ribadito anche in sede di modifica, ad opera della Giunta Occhiuto, del Piano regionale gestione dei Rifiuti, nei giorni scorsi il sindaco metropolitano facente funzione Carmelo Versace ha annunciato che «al momento l’apertura dell’impianto di Melicuccà avverrà solo come sito di stoccaggio provvisorio e solo con scarti di lavorazione pressati e filmati in sicurezza e nel rispetto delle condizioni previste dai piani di monitoraggio e controllo e di gestione operativa. Ciò consentirà di beneficiare da subito di tutti i vantaggi di un sito di pertinenza metropolitana garantendo immediata efficienza ed efficacia nonché una rilevante riduzione dei costi».
È stato ingente, infatti, il costo di conferimento in discarica che negli ultimi due anni, da quando cioè gli scarti prodotti sul territorio metropolitano, con una percentuale ovviamente consistente del Comune di Reggio, non hanno potuto più avere sponda nelle discariche finali presenti in regione ormai sature, è stato già sostenuto dai Comuni per il trasporto e lo smaltimento degli stessi scarti presso impianti, ad eccezione di quello di Lamezia Terme, situati anche ben oltre i confini regionali.
La linea della cautela per tutelare la Salute
Si preannuncia sempre più strategico il ruolo dell’impianto di Gioia Tauro che, mantenendo la tecnologia meccanico – biologica (Tmb), secondo il suddetto piano regionale si prepara all’adeguamento dell’unità A già utilizzata e al completamento dell’unità B, al quale sarà affidato il recupero energetico degli scarti non riciclabili destinati alla discarica di servizio. Intanto, relativamente al tormentato e problematico sito in località La Zingara di Melicuccà, dove sorge la nuova contestata discarica di servizio ancora non in funzione, proseguono ancora le attività di scrupolosa verifica per escludere ogni rischio per le popolazioni della zona prima dell’entrata in funzione.
Una cautela ribadita anche dal consigliere metropolitano con delega all’Ambiente, Salvatore Fuda, che ha sottolineato come nel contesto metropolitano gli impianti si attivino «nel pieno rispetto delle norme a tutela della salute pubblica e senza esporre il territorio a situazioni di rischio».
«Dopo le sollecitazioni formulate dalla Città Metropolitana, la Regione Calabria ha infatti delimitato le aree di salvaguardia della sorgente Vina, approvando lo studio proposto da Arpacal per il monitoraggio e l’acquisizione dei dati necessari alla elaborazione della Carta della Vulnerabilità, finanziati dalla stessa Città Metropolitana», si legge, infatti, nella stessa nota di palazzo Alvaro con la quale, mentre si annuncia l’adozione dell’ordinanza per l’utilizzo dell’impianto nuovo e moderno ma non ancora entrato in funzione solo come area di stoccaggio, si comunica anche il prosieguo delle attività di verifica per l’entrata a pieno regime della discarica di servizio. Altri atti sono, infatti, stati già adottati. Con la determinazione del Settore n°1859/2022 è stato affidato alla Tea engineering con sede legale in Pisa, il servizio di elaborazione, redazione e presentazione di tutta la documentazione necessaria al rilascio dell’autorizzazione regionale, per il funzionamento della discarica di località La Zingara Melicuccà. L’atto è stato firmato qualche settimana fa dal dirigente Vincenzo Di Matteis. Il Settore ha disposto, per la presentazione della pratica ai competenti uffici della Regione Calabria, il versamento alla Regione Calabria di 6mila euro di oneri istruttori. La somma è a valere su apposito capitolo del Bilancio 2022 dell’Ente metropolitano.
Le prospettive anche sulla vecchia discarica
A Melicuccà non insiste soltanto la vasca della nuova discarica, ma vi è anche la vecchia discarica da bonificare. Anche su questo fronte, l’Ente Metropolitano ha annunciato di voler proseguire con la riattivazione della Conferenza dei servizi per l’approvazione del piano di caratterizzazione. I precedenti esiti erano stati già oggetto di un ricorso al Tar, vinto lo scorso anno dal comune di Palmi che così aveva scongiurato la riapertura della discarica, come ricordato sempre in questi giorni anche dallo stesso sindaco di Palmi, Giuseppe Ranuccio.