Il gruppo Bagnara Aperta scrive una lettera alla governatrice Iole Santelli, con l’intento di conoscere nel dettaglio alcune questioni relative alla gestione dell’emergenza COVID-19

«La prima cosa che vorremmo capire riguarda la discordanza nei dati dichiarati (tamponi effettuati e positivi al COVID-19). Nella giornata del 15 aprile ad esempio la Regione nel suo bollettino giornaliero dichiarava 8 nuovi casi in provincia di Reggio Calabria, mentre l’ASP di Reggio Calabria ed il GOM (Grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria) Enti preposti ed autorizzati ad effettuare i tamponi dichiaravano che dai test effettuati non risultavano nuovi positivi, rammentiamo che questa discordanza tra dati non è la prima volta che si verifica.

La nostra prima richiesta quindi è che venga fatta chiarezza, ritenendo di fondamentale importanza l’informazione che viene data ai cittadini calabresi che hanno il diritto di sapere dati certi, attendibili, forniti da fonti ufficiali e non essere confusi da dati discordanti.

In conseguenza di questo, i cittadini della provincia reggina, vorrebbero capire se c’è stato un errore nel conteggio dei dati, oppure se sono stati autorizzati altri enti pubblici o privati ad effettuare i tamponi.

La seconda questione è relativa ai casi di COVID-19 nelle case di cura private, anche qui la comunicazione sui dati è confusa e nociva alla serenità della popolazione. Tra l’altro sarebbe opportuno fare chiarezza su come sono stati e saranno gestiti i pazienti e gli operatori sanitari contagiati negli stessi centri.

Altra questione da approfondire è quella sulla strategia sanitaria intrapresa dalla Regione in pieno accordo con gli organi medici regionali. Sarebbe utile capire quanti sono i posti letto in reparto ed in terapia intensiva disponibili ed eventualmente quelli previsti in un’ottica di implementazione; il personale sanitario (medici, paramedici, infermieri, OSS…) impegnati nelle strutture; la fornitura dei DPI (dispositivi di protezione individuale) agli stessi operatori e soprattutto la strategia che si adotterà sul tema dei tamponi, se saranno fatti a tappeto, oppure come accade adesso a necessità, per ultimo come vengono gestiti i pazienti rimasti a casa con sintomi lievi. 

Oltre alle disposizioni nazionali, sarebbe utile capire anche come la Regione agirà quando tutto sarà attenuato e potremo tornare a fare le normali attività, quali saranno le disposizioni e soprattutto gli strumenti messi in atto per impedire un ritorno del contagio.

Ultima questione è quella dei fondi che la Regione intenderà mettere a disposizione della cittadinanza, per rimpinguare i fondi governativi e contribuire a rendere meno difficile la quarantena obbligata che non permette a molti cittadini di percepire reddito.

In tutti questi casi richiamati, notiamo da parte della Regione poca propensione ad indicare la linea comune per contrastare l’epidemia COVID-19.

Chiediamo quindi al Governatore Jole Santelli di fare chiarezza su tutti questi punti, nel rispetto di tutti i cittadini calabresi che si è assunta con il voto a suo favore l’onere e l’onore di rappresentare.

Ne approfittiamo per raccomandare alla popolazione di restare a casa in attesa di nuove disposizioni che saranno comunicate dopo il 3 Maggio».