Durante la sfida appena iniziata al Granillo tra Reggina e Nuova Igea Virtus, la Curva Sud ha dato vita a una durissima contestazione contro la società amaranto, esponendo una serie di striscioni che hanno riassunto il forte malcontento del tifo organizzato nei confronti della dirigenza.

È l’ennesimo segnale di rottura fra tifoseria e proprietà, in un clima sempre più teso dopo i risultati deludenti delle ultime settimane.

I tifosi della Curva Sud hanno scelto una forma di protesta diretta, con messaggi chiari rivolti sia alla squadra che, soprattutto, alla società. Tra gli striscioni esposti si possono leggere frasi come: «Mister! Chiede ai tifosi di sostenere la squadra… Noi sosteniamo la maglia perché è nostra… Voi: quando vi prenderete le vostre responsabilità?» e ancora «Società! Non degna di rappresentare la nostra città».

Questi messaggi testimoniano una profonda delusione verso i vertici societari, accusati di non essere all’altezza di rappresentare Reggio Calabria e di aver smarrito la fiducia dei supporters. La richiesta di «prendersi le responsabilità» risuona come un appello forte per avere risposte e trasparenza, mentre il sostegno alla maglia – «perché è nostra» – sottolinea il legame inscindibile fra i tifosi e i colori amaranto, al di là delle figure dirigenziali attuali.

La protesta della Curva Sud non nasce oggi, ma è l’ultimo atto di una contestazione che si è andata inasprendo nell’ultimo mese, complice una gestione giudicata insufficiente e i risultati negativi ottenuti in campo. Già nelle ultime gare casalinghe erano comparsi striscioni e cori di dissenso.

L’ambiente allo stadio Granillo è quindi sempre più caldo e la frattura appare profonda, con i tifosi che chiedono un cambio di passo netto a livello societario.