Coronavirus a Reggio Calabria, ancora tensione a Villa San Giovanni: notte al freddo per molti. A Messina solo per gravi motivi
Controlli serrati da parte delle forze di polizia. Tanta gente rimasta nel piazzale Anas e città blindata. Ingente spiegamento di uomini e mezzi per evitare problemi di ordine pubblico
La città di Villa San Giovanni si è risvegliata ancora blindata dopo la giornata surreale di ieri. Le camionette delle forze di polizia hanno creato una diga molto ferma per tutti i mezzi, pesanti e non, che intendono raggiungere la Sicilia. La tensione, rispetto a ieri mattina, è un pizzico diminuita grazie soprattutto all’incessante lavoro delle forze dell’ordine che stanno dialogando con le centinaia di persone ancora in sosta nel piazzale Anas o in arrivo dall’autostrada A2. A proposito di ciò, sin da ieri pomeriggio sono attivi dei posti di blocco imponenti già all’altezza dell’area di servizio di Rosarno, dove la polizia stradale filtra tutte le autovetture provenienti da Nord e dirette verso Reggio Calabria. Un modo intelligente per creare una prima scrematura.
Resta, però, il nodo fondamentale: dopo il taglio delle corse deciso da Caronte & Tourist, in tantissimi si sono ritrovati a dover attendere intere giornate per poter traghettare.
Una situazione che, unita a quanto avvenuto ieri, ha portato a momenti di grande tensione anche fra gli amministratori calabresi e siciliani.
Anche stanotte c’è stato chi ha trascorso il tempo dentro la propria autovettura, con temperature molto basse e diversi disagi.
Oggi, dunque, si attende di capire come evolverà la giornata. Di certo c’è che agli imbarcaderi la situazione è tutt’altro che tranquilla e servirà tutta la pazienza delle forze dell’ordine per tenere gli animi calmi e affrontare un’emergenza che li vede, ancora una volta, in prima linea. Al momento passa solo chi ha comprovate esigenze di lavoro. Intanto le 90 persone giunte ieri in auto fino a Villa resteranno in quarantena in Calabria.
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