venerdì,Marzo 29 2024

Violenza tra i giovani, a Reggio Calabria si pensa a progetti che frenino il fenomeno

I due episodi di violenza avvenuti a Reggio Calabria arrivano a pochi mesi da altri casi di aggressioni di gruppo registrati in città e provincia

Violenza tra i giovani, a Reggio Calabria si pensa a progetti che frenino il fenomeno

Non si è ancora spento l’eco dell’accoltellamento di un minorenne nella centrale Piazza Camagna di Reggio Calabria, che la cronaca è costretta a registrare un’altra vittima di aggressione, all’esterno dell’Istituto Industriale della città. Un giovane è stato colpito da alcuni compagni muniti anche di un martelleto tipico dei kit d’emergenza.

La denuncia arriva il sociologo Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori e già Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria: «Il fatto che questa gioventù utilizzi “armi” di offesa -conferma Marziale –  come coltelli e martelletti, significa che non hanno la percezione dei limiti della violenza, immersi come sono in un magma indifferenziato dove la linea di demarcazione tra reale e virtuale non esiste». I due episodi di violenza avvenuti a Reggio Calabria arrivano a pochi mesi da altri casi di aggressioni di gruppo registrati in città e provincia. Risse e aggressioni che hanno messo e continuano a mettere in luce un disagio crescente tra i giovani che, complice la pandemia, hanno manifestato gravi disagi. 

 E per fermare questa escalescion di violenza si sono messe in moto tante realtà educative con lo scopo di arginare un fenomeno che trova radici soprattutto nelle famiglie troppo spesso lasciate sole di fronte alle difficoltà. Per questo il centro comunitario Agape sta promuovendo un progetto che possa porre fine ad aggressioni, risse, atti di vandalismo, suicidi, abbandono scolastico, devianza e baby gang che Assieme ai disagi psicologici diffusi che hanno colpito i ragazzi, acuiti dalla pandemia devono trovare risposte da parte delle istituzioni e delle agenzie educative

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