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Villa San Giovanni, il ricordo delle vittime riaccende la fiamma della lotta alla mafia

Una fiaccolata, un corteo e tante bandiere di Libera in memoria di tutti gli uomini e le donne uccisi della criminalità organizzata

Villa San Giovanni, il ricordo delle vittime riaccende la fiamma della lotta alla mafia

«Cambiare è possibile». Con questo slogan, ripetuto come un mantra, sono state ricordate le vittime di mafia a Villa San Giovanni. Una settimana dopo, rimandata a causa mal tempo, una fiaccolata ha riacceso la luce del ricordo.

Il 21 marzo ricorre la giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, giunta alla sua XXVIII edizione. La giornata è organizzata dal Ministero dell’Istruzione e in collaborazione con l’Associazione “Libera”. Unisce in tutta Italia migliaia di persone, associazioni, istituzioni, sindacati, studenti e studentesse, attorno ai valori della memoria e dell’impegno.

In tal senso significativa è stata la presenza dei giovani dell’istituto professionale alberghiero turistico di Villa San Giovanni che, con in testa la dirigente scolastica Enza Loiero, ha testimoniato l’importanza della partecipazione attiva per contrastare la criminalità partendo proprio dalla scuola e dall’educazione alla legalità.

Cambiare è possibile

«Lo slogan di quest’ anno, “è possibile!”, vuole portarci a riflettere su ciò che ciascuno di noi può fare per l’affermazione dei diritti e della giustizia sociale». Lo ha ribadito la coordinatrice provinciale di Libera Reggio Calabria Elena Crocitti. Una giovane voce ha evidenziato come la voglia di cambiamento abbia portato alla nascita del presidio villese. Una realtà che, pur nata nelle difficoltà della pandemia, ha realizzato un primo importante cambiamento portando in piazza tanti cittadini pronti a non far spegnere la fiaccola della memoria. 

«La parola “possibile” deriva infatti da “potere” e indica ciò che si può realizzare, ciò che può accadere. Oggi ci troviamo su un sentiero oscuro, dove talvolta non ci sono neanche le stelle a farci da guida. Ma se diventiamo tutti consapevoli di questo sentiero e del perché sia divenuto oscuro, possiamo attraversarlo e superarlo, per raggiungere l’alba del cambiamento necessario.

Sappiamo che “è possibile” superare questa fase se a metterci in gioco siamo tutti, insieme: solo con il noi si può arrivare ad affermare la pace, la giustizia, la verità, i diritti, l’accoglienza e la libertà». 

Presidio di Libera villese

Come Presidio Libera di Villa San Giovanni «ci siamo interrogati su come riuscire a far vivere questo importante momento all’interno della nostra città anche a chi non è riuscito a recarsi fisicamente a Milano, per rendere visibile il valore della memoria e la testimonianza dell’esserci». Lo hanno confermato Domenica Imbesi e Ilenia Longo socie del presidio villese che hanno invitato i cittadini a tesserarsi per essere parte attiva di questo cambiamento.

Le testimonianze

E importante è stato il momento dedicato alla testimonianza. Sono state tre le realtà villesi che hanno accettato la sfida della rinascita. Tre associazioni che hanno ridato vita a dei beni confiscati alla mafia.  OraDiAgire si occupa di raccolta e distribuzione di beni alimentari alle persone in difficoltà, Smile è un presidio di medicina solidale che cura gli emarginati chi non ha accesso alla sanità privata, e Rose Blu la cooperativa che si occupa di disabili adulti e che in un bene confiscato sta realizzando un centro “Dopo di noi”.  Realtà che con in loro impegno quotidiano hanno ridato luce all’oscurità. Riconsegnato alla parte più sana della società dei beni sporcati dalla mafia con il sangue delle vittime ricordate singolarmente. 

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