Caso dermatologia al Gom di Reggio, concorso per primario truccato: commissione esaminatrice indagata
Oltre l’ex dirigente dovranno rispondere di abuso d’ufficio per aver «agevolato la Malara»
L’avviso di conclusione indagini in merito al concorso a primario della dermatologia del Gom di Reggio Calabria, riguarda oltre l’ex dirigente Giovanna Malara, anche dell’ex direttore sanitario del Gom Rosa Italia Albanese e i componenti della commissione del concorso. A loro è contestato solo l’abuso d’ufficio, Giuseppe Cannata di Sanremo, Maurizio Pettinato di Catania e Emilio Franco Raia di Caltanissetta.
La commissione e l’abuso
Ai membri della commissione la Procura contesta di aver «cagionato a Malara Giovanna un ingiusto vantaggio patrimoniale ed a Falcomatà Valeria un danno ingiusto. Nello specifico avendo già previamente individuato la dott.ssa Malara quale soggetto cui conferire l’incarico,al fine, come detto, di agevolare pregiudizialmente la Malara. Individuavano indebitamente, quale criterio di valutazione preminente, la semplice anzianità di servizio nel SSN del tutto svincolata dalle specificità dell’incarico da ricoprire (requisito assolutamente favorevole alla Malara che, oggettivamente, aveva una maggiore anzianità di servizio).
E cosi operavano intenzionalmente al fine di procurare a Malara Giovanna un ingiusto vantaggio patrimoniale». Ed a Falcomata Valeria sarebbe, invece, stato causato «un danno ingiusto consistito nella perdita di chance e del trattamento economico relativo alla nuova qualifica dirigenziale».
La Malara e gli «atti falsi»
La Malara, invece, secondo le indagini coordinate dal pm Stefano Musolino, avrebbe formato e depositato «falsi documenti, apparentemente provenienti dalla Regione Siciliana – Azienda Ospedaliera Papardo.
In particolare contenenti dati numerici relativi alle prestazioni effettuate dalla Malara non conformi al vero. Nello specifico, con riferimento all’arco temporale anni 2007-2015, la documentazione depositata dalla Malara ai fini della procedura concorsuale riportava data numerici assolutamente difformi da quelli risultanti dalla documentazione proveniente dalla medesima Azienda Ospedaliera.
Ad esempio per gli anni 2014 e 2015 la documentazione prodotta dalla Malara riportava un numero di prestazioni di chirurgia laser effettuati dalla predetta pari a 2.500 ogni anno. A fronte di un numero di prestazioni pari a 5 e 26, rispettivamente per l’anno 2014 e 2015, effettuate dall’intera UOC di appartenenza della Malara. Risultante dalla documentazione proveniente dall’Azienda Ospedaliera Papardo di Messina».
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