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Reggio, i residenti di Mortara: «L’operazione dei carabinieri conferma i traffici di rifiuti e il malaffare che abbiamo sempre denunciato» – VIDEO

Due persone agli arresti domiciliari e cinque indagati ritenuti responsabili a vario titolo, di essere componenti di un’organizzazione criminale dedita al costante e abusivo sversamento di rifiuti nelle aree adiacenti all’unico mercato ortofrutticolo

Reggio, i residenti di Mortara: «L’operazione dei carabinieri conferma i traffici di rifiuti e il malaffare che abbiamo sempre denunciato» – VIDEO

«L’odierna operazione dei carabinieri, che apprezziamo, conferma le ragioni che ci hanno visto intraprendere in questi anni importanti battaglie, presentando esposti alla procura e denunce a tutti i livelli. Vista la situazione nella quale viviamo da anni, questa è soltanto la punta dell’iceberg. Iniziano, così, ad emergere tutti i traffici e il malaffare che stanno all’origine del degrado e delle discariche abusive presenti nella zona». Così commenta l’odierna operazione dei carabinieri Domenico Cicciù, presidente del comitato di quartiere Vedo Sento Parlo San Gregorio di Reggio Calabria. In questi anni li abbiamo più volte incontrati, dando voce ai loro disagi e alle loro richieste di controllo e interventi.

«Abbiamo più volte denunciato il disastro ambientale in atto non solo nella zona del mercato ma anche nelle aree adiacenti agli altri due torrenti che delimitano il territorio di San Gregorio. Dunque certamente l’operazione di oggi costituisce un segnale importante che indica come non si possa rimanere impuniti di fronte a questo scempio.

Sicuramente, tuttavia, ci aspettiamo che si vada avanti con le indagini e che si sia anche consequenziali nella bonifica e nella riqualificazione, azioni essenziali per sottrare tutta l’area a chi la sta devastando con sversamenti incontrollati, discariche e incendi frequenti. La bonifica integrale del sito resta l’unica via per restituire dignità al territorio». Così prosegue il comitato di quartiere Vedo Sento Parlo San Gregorio di Reggio Calabria. Negli ultimi giorni registrata «un’intensificazione dei controlli in zona, con giri perlustrativi dell’elicottero dei carabinieri e con la presenza delle pattuglie della polizia metropolitana di Reggio Calabria».

Un degrado crescente nell’indifferenza generale (fino a oggi)

L’amministrazione comunale di Reggio Calabria ha sempre dichiarato di attenzionare la zona e di essere al lavoro per risolvere l’annosa situazione. L’annuncio della chiusura della strada risale ormai allo scorso luglio. Ma fino a qualche giorno fa, prima dei controlli e dell’operazione odierna, i residenti avevano soltanto registrato sversamenti e roghi frequenti, con conseguente inquinamento dell’area.

L’operazione dei carabinieri

Appiccavano il fuoco dopo avere depositato illecitamente rifiuti nella periferia sud di Reggio Calabria, in particolare nella tormentata zona di Mortara San Gregorio. Qui questa mattina i carabinieri hanno smantellato l’organizzazione criminale dedita al traffico illecito e incendio di rifiuti. Essa operava indisturbata nella zona, inquinando l’ambiente e intossicando i residenti. Posti ai domiciliari due giovani Francesco Ficara e Luigi Festa, rispettivamente di 35 e 20 anni. Cinque gli indagati. Sono tutti ritenuti responsabili a vario titolo, di essere componenti di un’organizzazione criminale dedita al costante e abusivo sversamento di rifiuti nelle aree adiacenti all’unico mercato ortofrutticolo reggino, per altro operativo ma ancora in attesa di essere dichiarato agibile. La responsabilità riguarda anche il successivo smaltimento mediante incendi.

L’organizzazione criminale

Le indagini, di natura tradizionale e tecnica, hanno consentito di appurare che il titolare di un’impresa di imballaggi metteva a disposizione automezzi e personale riconducile alla propria azienda ma in nero e non regolarmente assunto. Li adibiva alla raccolta, al trasporto, al deposito e allo sversamento incontrollati e all’incendio di ingenti quantità di rifiuti. Si trattava di rifiuti speciali derivanti dalle attività commerciali interne e rifiuti urbani, anche prelevati da altri esercizi pubblici del territorio reggino.

In esito all’operazione eseguito, infatti, anche il sequestro preventivo dell’intero patrimonio della suddetta impresa. La misura ha riguardato anche conti correnti, automezzi, mezzi d’opera e di un box occupato abusivamente all’interno del mercato ortofrutticolo.

Portato, così, alla luce un vero e proprio sodalizio criminale dedito alla commissione di delitti tra i più pericolosi per l’ambiente, l’incolumità e la salute pubblica. L’area interessata è quella del mercato agroalimentare e anche quella immediatamente circostante caratterizzata da un popoloso centro abitato. Da anni, infatti, i residenti denunciano degrado, abbandono illecito di rifiuti e frequenti roghi di spazzatura che sprigionano veleni nell’aria.

Questa mattina l’operazione dell’Arma territoriale, in esito a un’articolata attività di indagine avviata lo scorso anno. Essa è stata ondotta dalla sezione operativa e dalla stazione di Gallina della compagnia di Reggio Calabria e coordinata dalla locale Procura della Repubblica, diretta da Giovanni Bombardieri.

La zona resta, tuttavia, caratterizzata da numerose discariche non autorizzate lungo la strada che costeggia il torrente Valanidi I e che conduce al centro agroalimentare.

«Una situazione che registra questo importante intervento dell’Arma e delle istituzioni e che necessita di controlli serrati e costanti e di una bonifica dell’intero sito. Ciò per mettere in sicurezza in modo definitivo la salute dei residenti e dell’ambiente». Così conclude il comitato di quartiere Vedo Sento Parlo San Gregorio di Reggio Calabria.

L’intervento della garante per la Salute Stanganelli

«Nei mesi scorsi – spiega la garante regionale per la Salute Anna Maria Stanganelli – avevo rappresentato alle autorità competenti, Prefettura, Procura, Questura, Comune, Asp, la necessità di intervenire con interventi urgenti. In occasione di un sopralluogo, numerose erano state segnalazioni dei cittadini. Lamentavano criticità di carattere igienico – sanitario, generate dai roghi tossici di rifiuti e l’alto tasso di patologie oncologiche tra i residenti della zona.

Il risultato odierno è frutto dell’impegno costante della Procura di Reggio Calabria, nel contrastare la criminalità organizzata. Ciò in un territorio spesso profanato da becere pratiche dannose per l’ambiente e la salute dei cittadini. In tutti questi mesi non è mai mancata la mia vicinanza ai residenti e al Comitato Io vivo San Gregorio. Residenti che non hanno esitato un solo istante a denunciare la gravità della condizione in cui erano costretti a vivere e a rivendicare la tutela del diritto alla salute.

Nel novembre 2023, su loro impulso, facendo mie le loro preoccupazioni, nell’ambito del tavolo tecnico su “Oncologia, prevenzione e ricerca”, abbiamo formalmente avviato il primo studio epidemiologico sulla Città di Reggio Calabria. Attività portata avanti di concerto con il Consiglio Nazionale delle Ricerche e in collaborazione con il Grande Ospedale Metropolitano. Esso ha lo scopo di valutare il rapporto tra la residenza in determinati quartieri della città, quelli in cui più spesso vengono bruciati i rifiuti tossici (Mortara San Gregorio, Rione Marconi, Mosorrofa, Sala di Mosorrofa e Arghillà) e alcune malattie.

Risposte, corroborate dal rigore scientifico, a domande legittime che attengono alla sfera prioritaria della tutela della salute e della vita e che daremo nei prossimi mesi». Così conclude la garante regionale per la Salute Anna Maria Stanganelli.

Il commento del presidente Occhiuto

«A Reggio Calabria alcuni delinquenti accatastavano rifiuti urbani e speciali in prossimità del mercato ortofrutticolo. Poi li smaltivano dandogli fuoco, provocando roghi tossici estremamente pericolosi per l’ambiente e per la salute dei cittadini. Questa mattina due persone sono state arrestate, e complessivamente ci sono sette indagati. Ringrazio, a nome di tutti i calabresi, i Carabinieri della Compagnia di Reggio Calabria, il generale di divisione Pietro Salsano, comandante della Legione Carabinieri Calabria, e il procuratore di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri. È straordinario il lavoro che quotidianamente compiono a tutela della legalità, del territorio, delle persone perbene.
Chi inquina e distrugge l’ambiente uccide la Calabria. Questi veri e propri criminali vanno fermati con ogni mezzo». È quanto ha dichiarato il presidente della Regione, Roberto Occhiuto.

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