Neonato morto a Villa, il calvario della 13enne affetta da un deficit cognitivo e vittima di violenza
Dalle ultime indiscrezioni pare che la giovane abbia partorito poco prima del termine e non si esclude nessuna pista
È una storia che solo a raccontarla mette i brividi. Nuovi inquietanti sviluppi ha avuto la tragedia che si è consumata a Villa San Giovanni. Gli inquirenti sono sempre più vicini alla verità relativa al ritrovamento di un neonato morto chiuso dentro uno zainetto e abbandonato tra gli scogli.
Le ultime indiscrezioni
Alla luce delle ultime indiscrezioni, infatti, sembrerebbe che la 13enne ricoverata ieri al Gom per accertamenti e dimessa oggi, avrebbe subito violenza. Il bambino di carnagione mulatta lascerebbe intuire la nazionalità del padre. E la gravidanza sarebbe terminata a circa 34 settimane. Ma ciò che più preoccupa è che la ragazzina avrebbe un deficit cognitivo.
Le indagini
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica e dalla Procura per i minorenni di Reggio Calabria, guidate, rispettivamente, da Giovanni Bombardieri e Roberto Di Palma, stanno proseguendo celermente nel massimo riserbo, considerata la minore età della ragazza coinvolta che sarebbe la seconda vittima di tutta questa triste vicenda. Una vicenda che potrebbe avere se è possibile un risvolto ancora più inquietante se si pensa che non si esclude un giro di prostituzione minorile.
Ad emergere sono notizie sconcertanti su un contesto familiare al limite del degrado. Su delega del procuratore aggiunto Walter Ignazitto e del sostituto Tommaso Pozzati, della Procura ordinaria, e del sostituto della Procura dei minorenni Giuseppe Creazzo, sono state sentite in Questura, oltre la madre, anche altre persone informate sui fatti.
La pista seguita
Dalle prime indiscrezioni e dai racconti pare che i familiari fossero a conoscenza della gravidanza della ragazzina che quest’anno frequentava la terza media. Anche la frequenza a scuola è sotto la lente d’ingrandimento degli inquirenti. Al momento non viene esclusa alcuna pista. Potrebbe esserci addirittura la connivenza di qualche medico o sanitario in grado di aiutare la giovane durante il parto. Il punto resta sempre il medesimo e si comprenderà all’esito dell’autopsia effettuta oggi. Il neonato era già morto quando é stato dato alla luce o il decesso è sopraggiunto successivamente? Sul corpo del piccolo è stato disposto anche l’esame del Dna per chiarire l’identità del padre.
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