Avvicendamenti importanti nell’Arma dei Carabinieri in provincia di Reggio Calabria. Nel corso di un incontro con la stampa, il generale di Brigata Cesario Totaro ha illustrato i movimenti che riguardano il Comando provinciale e le Compagnie della Locride e della Piana, ringraziando gli ufficiali uscenti – definiti «pilastri» – e presentando i subentranti, già radicati sul territorio per garantire continuità d’azione.

Al termine di un biennio vissuto «fianco a fianco» con il Comando provinciale, il colonnello Emanuele Spiller lascia Reggio per assumere il comando provinciale di Pordenone. Nel suo intervento, Spiller ha ripercorso due anni «estremamente sfidanti» su due fronti: la formazione e gestione del personale giovane – «entusiasta ma da indirizzare con equilibrio» – e la rimodulazione del Piano coordinato di controllo del territorio, riorganizzato sotto il coordinamento della Prefettura per distribuire meglio le pattuglie e assicurare interventi più tempestivi. Sul versante infrastrutture, Spiller ha ricordato l’apertura di nuove stazioni in aree delicate, come Santo Stefano d’Aspromonte e San Ferdinando (in beni confiscati), e gli interventi di riallocazione – tra cui Palizzi Marina – frutto di una rete istituzionale virtuosa con Prefettura, Agenzia del Demanio, Agenzia nazionale per i beni confiscati e Provveditorato alle Opere Pubbliche: «Questa collaborazione è un bene prezioso».

Dalla Compagnia di Taurianova saluta il maggiore Gaetano Borgese, destinato al comando della Compagnia Milano – Porta Monforte. «Servire per quattro anni i dieci Comuni della Compagnia è stato un onore profondo. Porto con me l’entusiasmo e la caparbietà che questa terra mi ha insegnato», ha detto Borgese, che ha ricordato le attività portate avanti sul doppio binario del contrasto alla criminalità organizzata e della tutela delle fasce più deboli (repressione delle truffe agli anziani e azioni su temi ambientali), oltre al lavoro costante di prevenzione e prossimità.

Cambia guida anche la Compagnia di Bianco: il maggiore Pietro Scabardi è destinato alla Compagnia di Tivoli (Roma). Quattro anni nella Locride «professionali e umani», segnati da un impegno investigativo di primo piano: dalle operazioni sul narcotraffico internazionale (con misure cautelari eseguite nel maggio 2023 in sinergia con reparti investigativi dell’Arma) a “Transilvania”, che ha portato all’emissione di 16 mandati di arresto europei per un’associazione transnazionale dedita a circonvenzione di incapaci, riciclaggio, estorsioni e rapine ai danni di persone anziane; fino a “Fatto Comune”, attività di accertamento sulle infiltrazioni mafiose negli enti locali che ha contribuito all’iter concluso il 27 marzo con lo scioglimento del Comune di San Luca. Scabardi ha sottolineato anche la risposta dell’Arma alle emergenze territoriali – incendi boschivi estivi e gestione degli sbarchi autonomi tra il porto di Reggio e quello di Roccella – e gli interventi per il benessere del personale, «condizione essenziale per offrire servizi efficienti ai cittadini».

Per il generale Totaro la chiave è la continuità: «I nuovi comandanti conoscono già il territorio: questo ci fa guadagnare tempo nell’analisi delle criticità e nella programmazione». A Bianco subentra il capitano Mario Martello, finora impegnato nell’attività investigativa provinciale: «Un percorso inverso – ha osservato Totaro – dal Nord al Sud: la sua permanenza qui ci consente di capitalizzare indagini che non si esauriscono in un mandato». A Taurianova arriva il capitano Samuele De Cintio, già alla guida della Norm di Gioia Tauro: «Conosce ancor meglio esigenze e dinamiche della Piana: potrà dare immediata continuità all’azione di governo del territorio».

Nel suo quadro d’insieme, Totaro ha ricordato i 90 presidi dell’Arma sul territorio provinciale e il lavoro avviato per rendere più dignitosi e funzionali i luoghi di servizio: «Operiamo spesso in contesti esterni complessi, ma è doveroso che all’interno delle caserme i carabinieri trovino sedi accoglienti e sicure». Centrale anche il ruolo dei comandanti di Stazione come primi interlocutori dei sindaci: «Il nostro compito non è solo il contrasto, ma anche la prevenzione e l’accompagnamento delle comunità nelle scelte di sicurezza».

Il generale ha quindi rivolto un doppio messaggio: gratitudine per gli ufficiali che «andando altrove porteranno con sé il metodo e l’esperienza maturati qui» e fiducia nei nuovi assetti, chiamati a proseguire «una presenza dello Stato visibile, concreta e quotidiana, a tutela della legalità e della sicurezza dei cittadini».