Ha preso ufficialmente il via il processo relativo all’inchiesta “Magnifica” sui concorsi pilotati all’Università Mediterranea di Reggio Calabria. Tra i 40 imputati coinvolti spiccano ex vertici dell’ateneo. La prima udienza, ha segnato l’inizio di un procedimento giudiziario che punta a far luce su presunte irregolarità nella gestione di concorsi universitari. Secondo le accuse della Procura, i concorsi sarebbero stati “manipolati“ per favorire candidati predeterminati, in violazione dei principi di imparzialità e trasparenza. L’udienza ha subito fin dalle prime battute il primo rinvio al 14 ottobre. 

Intanto anche a Reggio Calabria si è aperta la questione legata alla legittimità costituzionale. In particolare la Sostituta Procuratrice della Repubblica Flavia Maria Luisa Modica ha chiesto «di voler sollevare dinnanzi alla Corte Costituzionale questione di legittimità costituzionale dell’art. 1, comma 1, lett. b) della legge 9 agosto 2024, n. 114, nella parte in cui ha disposto l’abrogazione del delitto di abuso d’ufficio previsto dall’art. 323 c.p., con riferimento agli artt. 3, 97, 11 e 117 co. 1 Cost., con sospensione del giudizio in corso nei confronti degli imputati e dei relativi termini di prescrizione fino alla definizione del giudizio incidentale di legittimità costituzionale».

In una dettagliata memoria la pm ha evidenziato come, nel caso dell’inchiesta “Magnifica”,  «l’intervenuta abrogazione del delitto di abuso d’ufficio comporta un’irragionevole disparità di trattamento rispetto ad un determinato sottoinsieme di condotte sottratte alla regola generale di rilevanza penale di una più ampia classe di condotte». Non resta che attendere la decisione e tornare in aula per fare luce sulle dinamiche messe in evidenza dalle indagini, avviate diversi anni fa, hanno fatto emergere un sistema di favoritismi che avrebbe riguardato numerosi concorsi pubblici per l’assunzione di docenti e ricercatori. Tra gli imputati figurano anche professori di altre università italiane, che avrebbero partecipato alla presunta rete di influenze illecite. La Procura ha raccolto numerose intercettazioni e testimonianze che avvalorerebbero l’esistenza di un sistema ben organizzato per alterare i risultati dei concorsi a favore di candidati prediletti.