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Era un meccanismo criminale e curato nei dettagli. Eppure Giuseppe Falcomatà, sindaco di Reggio Calabria, si dice estraneo alle accuse di voto di scambio. Anzi, con serenità ha rilasciato una dichiarazione in merito alle indagini che lo coinvolgono riguardo al presunto condizionamento del voto per le elezioni amministrative del 2020. Preliminarmente ha ribadito la volontà di affrontare la vicenda nelle sedi opportune. Solo li farà valere le sue ragioni. Ma è incalzato sul suo rapporto con Daniel Barillà, ritenuto dall’accusa uomo della cosca Araniti, che Falcomatà ha inteso chiarire la sua posizione.
«Daniel Barilla è una persona incensurata che conosco da tanto tempo e che è attivo politicamente da sempre. Quello che succede e quello che ancora si dovrà vedere noi non lo sappiamo. Tuttavia, non mi pare che i rapporti politici, che peraltro in città ci sono con tante persone, possano essere motivo di preoccupazione. La sua vicinanza alla cosca Araniti risulta da un quadro probatorio naturalmente che è dentro quest’indagine e che ovviamente è ancora in fase di indagine. Vedremo».
Falcomatà ha sottolineato l’importanza di attendere l’esito delle indagini prima di trarre conclusioni definitive. E ribadito l’impegno della sua amministrazione, negli ultimi dieci anni, per lavorare in collaborazione e sinergia con tutte le forze che «combattono la criminalità a tutela del territorio».

