La memoria certe volte fa fatica. Come fanno fatica ad affermarsi anche verità e giustizia. E forse non è un caso.

La morte dell’agente del Sismi reggino, Nicola Calipari, avvenuta a Baghdad resta ancora oggi senza colpevoli, senza una piena verità e senza giustizia. E le ragioni di questa linea di basso profilo tenuta per questo ventennale forse sta proprio in quel “senza”.

Un uomo delle Istituzioni e dello Stato morto, dopo avere liberato la giornalista Giuliana Sgrena che era stata rapita, e dopo avere fatto scudo con il suo corpo mentre una mitragliatrice scaricava inspiegabilmente colpi sul veicolo che li stava portando in aeroporto, quindi a casa. Una missione quasi compiuta.

Era impegnato in una missione assai delicata in Iraq, durante una guerra con non poche ombre. Ucciso dal fuoco degli alleati a missione quasi compiuta, in quella stessa guerra, in circostanze mai pienamente chiarite e mai accertate da alcun tribunale con una sentenza e delle responsabilità.

Ventennale silenzioso

Di una “commemorazione Calipari”, quasi distrattamente inserita, si legge sulla home page del sito della Camera dei Deputati, nel diari della settimana. «Nella giornata di mercoledì 5 marzo, al termine dell’informativa urgente del Governo, nell’aula di Montecitorio avrà luogo la commemorazione di Nicola Calipari». Queste due laconiche righe si trovano sul portale stampa Parlamento e così annunciano questa commemorazione di cui la moglie, Rosa Villecco, ha dichiarato di non sapere nulla, intervistata da Fabio Fazio solo qualche giorno fa. «Lo apprendo da lei», ha detto a Fabio Fazio. Lei che è la familiare più stretta, anche ex senatrice ed ex deputata. Davvero singolare. Davvero un segnale assai preoccupante di un clima per nulla conciliante.

Anche a Reggio tutto tace… non come vent’anni fa

A Reggio Calabria, sua città di origine, nessuna commemorazione è in programma nonostante il ventennale. La sua città gli ha intitolato il maestoso auditorium di palazzo Campanella, sede del Consiglio regionale della Calabria. Lo ha fatto il 30 marzo del 2005, poche settimane dopo la tragedia in occasione di una solenne cerimonia che raccolse le massime autorità e che chiamò in riva allo Stretto, il direttore del Sismi, Nicolò Pollari, che di Nicola Calipari ricordò «lo spiccato senso del Pubblico in ogni suo agire, in ogni sua missione e che, restituendo a Giuliana Sgrena la Libertà e poi salvandole la vita, si era ancora una volta offerto all’Italia senza riserve».

Aveva chiuso la cerimonia l’allora presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi, definendo Nicola Calipari «un grande italiano» e richiamando alcuni passaggio dell’orazione funebre pronunciata, in occasione dei funerali di Stato, dall’allora sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta: «Tu, Nicola, non hai soltanto liberato e salvato Giuliana, non hai soltanto dato uno splendido
esempio di coraggio, non hai soltanto portato a termine con successo tante
operazioni in quello stesso, drammatico, scenario dell’Iraq, non hai segnato
tanti successi conosciuti e sconosciuti, non hai sfatato certi luoghi comuni sullo
Stato e sui servizi,
non hai dato soltanto fiducia a chi ha avuto il privilegio
di dividere con te impegno e responsabilità, tu hai ridato fiducia all’Italia tutta.
Tu hai saputo riportare in superficie quelle virtù nascoste grazie alle quali un paese vive e va avanti. Tu hai ridato, come i caduti di Nassiriyah, la patria agli italiani».

A fronte di tutto questo il silenzio odierno è ancora più assordante.

Il silenzio mentre il “suo” auditorium rinasce

Il tetto di questa imponente struttura, unico presidio di memoria del coraggioso Nicola Calipari nella sua città natale, è crollato nel 2020. L‘iter per la sua ricostruzione lo scorso anno ha registrato la consegna del progetto di fattibilità da parte dello Studio Speri spa (aggiudicatario del concorso di idee indetto nel 2023) al settore tecnico di Palazzo Campanella per il prosieguo della attività burocratiche.

Il finanziamento stanziato ammonta a circa 12 milioni di euro per una sala polifunzionale idonea a ospitare 640 spettatori e 12 oratori, su una superficie complessiva pari a 1.210 metri quadri.