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Vedere il parco del Tempietto riqualificato e pieno di vita e colore è stata una gioia condivisa dai reggini. Ma in meno di 24 ore le storture, che non mancano mai, hanno spostato i riflettori. Così i social, sempre attenti e critici, hanno lasciato emergere le prime note dolenti.
“I Natali a Santu Stefunu”, scrivono giovani e meno giovani reggini commentando la prima tegola per il nuovissimo Tempietto. D’altra parte pare che a nulla sono valse le raccomandazioni preventive di addetti ai lavori e istituzioni. E non sembra bastare neanche quella specie di campagna di difesa del bello che nasce spontaneamente tra i cittadini che si fanno sentinelle, nel più classico gioco del “guardie e ladri” che si fa reality urbano, a caccia del colpevole.
Cosi i reggini si sono divisi. Da una parte c’è diversa gente attenta anche attraverso i social a segnalare ogni minima cosa, dall’altra ci sono i soliti indolenti e noncuranti. Sui social circolano immagini di ogni natura, dalla carta fuori dal contenitore, alle cicche di sigaretta gettate per terra, fino a quello che si può vedere in foto. Uno degli arredi per l’intrattenimento dei bambini, divelto.
Era già successo a cantiere aperto con la lettera divelta lungo la scritta Reggio Calabria. Perché “noi” siamo così. Ci piace farci del male, incuranti del dispiacere e dell’amarezza che procuriamo agli altri. Magari è un danno accidentale, o comunque non voluto, ma magari no. Insomma al di là della natura del danno, di certo è necessario che un bene appena consegnato alla città diventi uno spazio comune da tutelare e di cui prendersi cura, ognuno per la sua parte, anche nell’utilizzo. Ecco perché giova continuare, spontaneamente, in quella campagna in cui ogni cittadino di fa sentinella del bello. La città è di tutti, e deve essere per tutti.

