Lavoratori in nero, pagamenti in contanti e gravi violazioni delle norme sulla sicurezza: è il bilancio dell’ultima settimana di controlli condotti dallo IAM di Reggio Calabria, che ha passato al setaccio cantieri edili, lidi balneari e attività commerciali su tutto il territorio provinciale.

Nel settore dell’edilizia, gli ispettori hanno scoperto tre microimprese che impiegavano lavoratori irregolari, privi di qualsiasi contratto. Le maxi-sanzioni scattate per lavoro nero, insieme alle prescrizioni penali per la mancata idoneità sanitaria, hanno raggiunto i 11.700 euro. Non è andata meglio ad altre due ditte, finite nel mirino per la mancanza della patente a crediti e per attrezzature non a norma: le sanzioni, in questo caso, ammontano a 4.000 euro, a cui si aggiungono le prescrizioni per l’assenza del Pimus, il documento obbligatorio per i ponteggi.

Irregolarità anche lungo la costa ionica, dove in un lido balneare è stato accertato il pagamento in contanti del bagnino, in violazione delle norme sulla tracciabilità: per il gestore è scattata una sanzione da 1.600 euro.

La situazione più grave è stata riscontrata in una panetteria della Piana di Gioia Tauro, dove due lavoratori su tre sono risultati completamente in nero. L’attività è stata immediatamente sospesa, con una sanzione da 7.800 euro e un’ulteriore somma di 2.500 euro da versare per poter riaprire, a condizione di regolarizzare i dipendenti e rispettare gli obblighi formativi e sanitari.

Il totale delle multe elevate supera i 27.000 euro, a conferma di una presenza diffusa di lavoro sommerso e mancanze strutturali nei luoghi di lavoro. L’azione ispettiva dello IAM proseguirà nelle prossime settimane, con l’obiettivo di riportare legalità e sicurezza in settori ad alto rischio di irregolarità.