La sentenza ribalta in parte il primo grado nel processo scaturito dall’operazione della Dda di Reggio Calabria a carico delle presunte nuove leve delle ’ndrine Nasone-Gaietti operanti a Scilla.
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La sentenza della Corte d’Appello di Reggio Calabria per il processo “Prima Linea” ha ridisegnato l’inchiesta condotta dalla Direzione distrettuale antimafia contro le cosche operanti a Scilla.
Il collegio giudicante ha riformato sei delle condanne inflitte in primo grado con rito abbreviato: Giuseppe Fulco è stato condannato a 16 anni, Antonino Nasone a 9 anni e 6 mesi, Alberto Scarfone a 2 anni e 8 mesi, Angelo Carina a 7 anni, Domenico Nasone (classe ’69) e Rocco Nasone a 4 anni ciascuno.
Confermate le pene per Giuseppe Artieri (2 anni e 2 mesi) e Domenico Nasone (classe ’83) a 2 anni.
Completamente ribaltata la posizione di sei imputati, tutti assolti: Fortunato Praticò (in primo grado condannato a 10 anni e 8 mesi), Rocco Delorenzo, Rocco Gaietti, Giovanni Cardillo, Cosimo Gaietti e Vincenzo Gaietti.
La sentenza modifica profondamente il quadro delineato in primo grado, che contava 14 condanne e 4 assoluzioni ridisegnando equilibri giudiziari e rilanciando il dibattito sulle dinamiche criminali nella fascia tirrenica reggina.

