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Posta nel 2005 dall’allora provincia di Reggio Calabria e dall’associazione Reggionamenti, posizionata all’interno dell’area sacra Griso Laboccetta di Reggio Calabria poi rimossa per alcuni lavori di restauro e riposizionata in altro punto. Coperta con manifesti promozionati, poi spostata ancora, questa volta all’esterno dell’area sacra dove ancora si trova. Lo scorso ottobre imbrattata e poi anche rotta. Non trova pace la tormentata targa commemorativa dedicata a Norma Cossetto, giovane studentessa istriana uccisa dai partigiani slavi nell’ottobre 1943 e insignita nel della Medaglia d’Oro al Merito Civile alla memoria nel 2005.
Mentre si avvicina il Giorno del Ricordo delle vittime delle Foibe, in “pezzi” la memoria della giovane. Una memoria oltraggiata anche dalla scritta “Norma non c’è” con cui è stato vandalizzato pure il muro accanto. Atti deplorevoli.
Il tributo alla fierezza di essere Italiana
Il danneggiamento della targa pregiudica la lettura del seguente messaggio in memoria di Norma Cossetto:
«Alla studentessa istriana Norma Cossetto, martire delle foibe
Violata e gettata ancora viva in una foiba dalle bande slave, morì con atroci sofferenze senza piegarsi – con fiero coraggio femminile – a chi voleva farle negare la sua italianità Confine Orientale della Patria – 1943
A perenne ricordo di questo esempio d’Italiana nel giorno della Festa delle donne, 8 marzo 2005».
L’orrore delle foibe
L’area sacra Griso-Laboccetta sarà il punto di arrivo della consueta fiaccolata in memoria dei martiri della foibe promossa dal comitato 10 febbraio reggino per la prossima domenica.
Anche il prossimo 10 febbraio sarà infatti celebrato il Giorno del Ricordo, per commemorare le vittime della persecuzione dei partigiani comunisti di Tito che, tra il 1943 e il 1945, avendo come bersaglio gli esponenti del regime fascista, in realtà infoibarono o costrinsero all’esodo migliaia di persone di nazionalità italiana, anche non iscritte al partito.
Un destino atroce, nel Secondo Dopoguerra, fu, infatti, quello di migliaia di Italiani residenti in Dalmazia e Venezia Giulia (Trieste, la penisola d’Istria con Pola, Fiume con le isole le isole del Quarnaro Gorizia), lembo di terra lambito dal mar Adriatico Orientale.
Nell’epoca dei nazionalismi e dei totalitarismi, l’intolleranza delle popolazioni slave nei confronti degli italiani-fascisti, esacerbata dall’italianizzazione forzata perpetrata dal regime di Mussolini, dopo l’Armistizio di Cassibile (firmato il 3 settembre 1943 ed entrato in vigore l’8), sfociò in un massacro a lungo rimosso e ignorato dalla Storia.

