Scilla, lo scienziato Robert Gallo insignito del premio Sud e Futuri dalla Fondazione Magna Grecia
Lo scopritore del retrovirus dell’Hiv, di famiglia di origine catanzarese: «Sono immensamente grato perché è un riconoscimento per le mie radici, la mia famiglia e quindi un premio unico e speciale»
«Scilla è una grande bellezza e fa bene la Fondazione Magna Grecia a valorizzarla facendola conoscere al mondo». Queste le prime parole di Robert Gallo, scopritore del retrovirus dell’Hiv, insignito del premio “Sud e Futuri” che gli sarà consegnato stasera nell’ambito del terzo Meeting Internazionale.
Il biologo di origini italiane, i suoi avi discendevano da Gimigliano, in provincia di Catanzaro, sarà l’ospite della seconda serata del prequel organizzato dal sodalizio presieduto dall’on. Nino Foti.
Gallo torna nei luoghi dei suoi avi e spiega «La adoro, il mio è un rapporto affettivo, sono legato a questa terra».
Lo scienziato a Scilla ha assaporato il fascino di questo angolo di Mediterraneo. «Non sono un esperto ma la mia impressione è grande bellezza, storia, grande leggenda, per il suo valore dovrebbe essere una terra più conosciuta. Mi piace molto leggere e informarmi, ma non avendo più nessuno vicino non so a chi chiedere. E quando ero piccolo ero troppo giovane per pormi delle domande».
Un premio che lo riporta “a casa”: «Sono immensamente grato – afferma – perché è un riconoscimento per le mie radici, la mia famiglia e quindi un premio unico e speciale».
«Non si possono fare previsioni sulla fine della pandemia, ma molto dipenderà da quanto intensa e globalizzata sarà la vaccinazione. Tutti insieme dobbiamo combattere questa pandemia», ha esortato Gallo rispondendo alle domande dei giornalisti Paola Bottero e Alessandro Russo, prima di ricevere il premio annuale dalle mani del presidente della fondazione Nino Foti».