mercoledì,Aprile 24 2024

Piazza Garibaldi a Reggio, modifiche del traffico e scavi: quello che c’è da sapere – VIDEO

Il soprintendente Fabrizio Sudano: «Inizieremo a scavare dalla seconda metà di ottobre e procederemo per step»

Piazza Garibaldi a Reggio, modifiche del traffico e scavi: quello che c’è da sapere – VIDEO

Conto alla rovescia per gli scavi di piazza Garibaldi a Reggio Calabria. Qualche giorno fa è arrivata la struttura della nuova edicola che, rispetto al posizionamento precedente, sarà sistemata in un lato della piazza che non sarà interessato dalle attività di scavo. Proprio il luogo in cui si trova attualmente l’edicola è quello sul quale si focalizzeranno i lavori. «Con l’arrivo degli arredi l’edicola sarà completata e fruibile e avrà una sistemazione dignitosa e con tutti i confort» spiega l’assessore comunale alla Cultura, Irene Calabrò.

L’enigma di piazza Garibaldi

Un enigma emerso a cielo aperto nel 2016, quando cominciarono i lavori per la costruzione di un parcheggio e poi, come sovente avviene nella città dello Stretto, dal sottosuolo vennero fuori resti dell’antichità. Da allora fino ad oggi, finanziamenti permettendo, si è arrivati a una soluzione, grazie anche al lavoro fatto da Fabrizio Sudano, soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Reggio Calabria e la Provincia di Vibo Valentia che ci ha raccontato le ultime sugli scavi e su come si procederà.

È già prevista la data di apertura del cantiere?

«Penso che inizieremo non prima del 10 di ottobre, non oltre il 20. Dare oggi una data precisa non è possibile. Non andremo certamente oltre perchè a noi interessa liberare la zona in cui si trova l’edicola, chiudere il cantiere e iniziare a scavare».

Gli scavi si focalizzeranno nella parte in cui insiste al momento l’edicola, per intenderci?

«Esattamente l’angolo alto della piazza, si partirà da li. La prima cosa da fare sarà riaprire il vecchio scavo, da quello allargare i lavori fino all’inizio del corso Garibaldi e l’inizio di via Aspromonte, senza toccare la strada, e poi scendere verso la statua di Garibaldi ma non arrivare a metà piazza. Andremo per step. Apriamo una bella fetta e man man ci allarghiamo».

E il traffico come verrebbe dirottato?

«Con il Comune di Reggio c’è un confronto continuo e un’ottima intesa: ci sarà un provvedimento comunale per spostare i bus Atam nella parte bassa della piazza, ma ripeto, sia il corso che via Aspromonte al momento non saranno interessati dagli scavi, vogliamo evitare di creare disagi. Salvo grandi sorprese…».

Come verrà esposta l’area archeologica ultimati i lavori?

«Tutto dipende dalla grandezza di ciò che si vuole lasciare a vista. Perché nel caso dell’ipogeo di piazza Italia si è potuto farlo perché c’è stata la possibilità di inserire sostegni, anche breve distanza, che potessero reggere la copertura, la parte calpestabile. Qui se ci fosse un grande edificio la soluzione non potrebbe essere adottata. Il sito all’aperto avrebbe comunque un fascino diverso: come a Napoli, Roma o Siracusa. Ancora è troppo presto per fare ipotesi. Al momento i fondi sono previsti per gli scavi, per la riqualifica si dovrà vedere. Anche se dal Comune ci sono garanzie per poter proseguire coi finanziamenti. Troveremo la cifra giusta quando vedremo cosa c’è da fare».

Cosa pensa potrà venire fuori dagli scavi?

«Sembra a tutti gli effetti un’area sacra, con un edificio di culto centrale e intorno con spazi dedicati. Allargando lo scavo avremo altre informazioni: il contesto sembra ben conservato, considerate le brocche integre che abbiamo rinvenuto. Deve essere accaduto qualcosa, un evento alluvionale o altro che ha completamente coperto tutto e tutto è rimasto cristallizzato al momento dell’abbandono».

Come datazione del sito?

«La struttura va dal I d.C. e viene frequentata anche fino al III IV sec. d.C. Anche se negli altri saggi ci sono testimonianze di qualche oggetto di età Ellenistica, quindi III o II sec. a.C.. Bisognerà scoprire quali siano state le varie fasi: cosa c’era prima e cosa è stato fatto dopo. È una bella scommessa per noi e per il Comune affinché tutto venga fatto con criterio e porti buoni frutti alla città».

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