venerdì,Aprile 19 2024

Reggio, la Biennale traccia la nuova rotta: lo Stretto al centro del Mediterraneo – VIDEO

Oggi le conclusioni del percorso culturale che ha animato le tre sponde dello Stretto. Al museo archeologico reggino l'avvio dell’ultima giornata

Reggio, la Biennale traccia la nuova rotta: lo Stretto al centro del Mediterraneo – VIDEO

«Abbiamo immaginato un futuro e lo stiamo offrendo al sud e al Paese. Credo che sia una condizione fondamentale per abitare bene il Mediterraneo nel prossimo futuro e anche per essere costruttori del nostro avvenire. La cultura è elemento essenziale di questo percorso».

Così Francesca Moraci, che con Alfonso Femia ha curato la prima Biennale dello Stretto, oggi giunta alla sua fase conclusiva. Collegata da remoto, la docente di Urbanistica presso l’università Mediterranea di Reggio Calabria, guarda ai prossimi passi da compiere per gettare le basi della seconda edizione della Biennale dello Stretto targata 2024.

Al museo si è aperta l’ultima giornata

La terrazza del museo archeologico nazionale di Reggio Calabria, una delle tre sedi della kermesse, ospitato oggi alcuni tra gli ultimi appuntamenti. Un programma ricco che si è snodato tra il Museo reggino, il Forte Batteria Siacci di Campo Calabro, Villa San Giovanni e la fondazione Horcynus Orca e il museo regionale di Messina.

Moderato da Giorgio Tartaro, il primo incontro della giornata.

Visioni e prospettive

Parola chiave lo Stretto con le visioni e le prospettive che questo laboratorio in fermento sulle tre sponde di Reggio Calabria, Messina e Villa San Giovanni, ha generato. Una progettualità che si proietta sul medio e lungo termine, guardando ad un Mediterraneo sempre più internazionale in cui lo Stretto abbia un ruolo centrale.

«Giungiamo oggi alla terza e ultima tappa della prima edizione della Biennale dello Stretto inaugurata tre mesi fa. È stato un percorso intenso. Siamo molto soddisfatti della partecipazione di oltre 10 mila persone, non solo professionisti impegnati trasversalmente nella discussione. Soprattutto siamo contenti del livello di coinvolgimento delle scuole», ha sottolineato Ilario Tassone, presidente dell’ordine degli Architetti di Reggio Calabria.

Stretto tra sud Italia e Mediterraneo

«Adesso pensiamo già agli obiettivi di medio e lungo termine: la costituzione di una fondazione tra i primi e, tra i secondi, l’istituzione di laboratori internazionali permanenti, luoghi in cui costruire insieme il percorso di trasformazione dei nostri territori.

Dobbiamo ribaltare il paradigma e guardare all’area dello Stretto non come sud dell’Italia ma come centro del Mediterraneo», ha sottolineato ancora Ilario Tassone, presidente dell’ordine degli Architetti di Reggio Calabria.

Riposizionare l’area dello Stretto

«È un lavoro in costruzione. Pertanto i laboratori internazionali che si punta a creare saranno le sedi nella quali proseguire questo dialogo, in cui continuare a parlarsi per riposizionale lo Stretto nel Mediterraneo. Non deve poi mancare la concretezza dell’azione dei territori», ha sottolineato Luciano Marabello, architetto messinese e componente del coordinamento scientifico della Biennale dello Stretto.

Muovere persone e idee

Dunque l’avventura è appena iniziata e le connessioni stabilite hanno l’ambizione di diventare permanenti. Lo scopo è quello di continuare ad agitare lo Stretto, luogo straordinariamente evocativo, facendo muovere le persone e, con esse, le idee, le visioni e quindi il futuro.

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