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Il 27 marzo 2025, presso il Museo di Biologia Marina e Paleontologia di Reggio Calabria APS (con sede in una casa privata), si è svolto un incontro promosso e organizzato dal Gruppo di Reggio Calabria del SAE – Segretariato Attività Ecumeniche, con la partecipazione di Miriam Jaskierowicz Arman. Israeliana, di fama internazionale, è pedagoga vocale, docente, poetessa, scrittrice e pittrice.
All’incontro ha preso parte anche l’Avv. Eliana Carbone, figura di rilievo nel panorama culturale reggino, che ha rivolto all’ospite alcune domande sul significato delle feste ebraiche di Purim e Pasqua e sul loro valore nel promuovere la pace e il dialogo tra i popoli.
Rispondendo, Miriam Jaskierowicz Arman ha sottolineato come «Purim è una festa molto complessa, che trae origine da una vicenda di tremila anni fa: Aman, un Amalecita, cercò di sterminare il popolo ebraico, ma Dio non lo permise». Ha poi ricordato che «la Pasqua ebraica celebra la liberazione del popolo dalla schiavitù egiziana durata 210 anni. Festeggiamo, preghiamo e ci ritroviamo sempre nello stesso ciclo storico, che ci porta a quel momento in cui Dio afferma: “Ci sarà la Pace”».
L’Avv. Carbone ha quindi chiesto un parere alla Dott.ssa Gigliola Pedullà, responsabile delle attività ecumeniche del gruppo SAE di Reggio Calabria, la quale ha ricordato che «lo scopo fondamentale del SAE è il dialogo, innanzitutto con gli Ebrei, perché le radici cristiane affondano nell’ebraismo, e poi con le altre confessioni cristiane: ortodossi, protestanti, evangelici, suddivisi in varie denominazioni».
«Il dialogo è per noi fondamentale – ha proseguito Pedullà – perché ci aiuta a superare quelle che per secoli sono state lotte fratricide all’interno della religione: dalla guerra dei Cent’anni alla defenestrazione di Praga, fino alle tragedie del secolo scorso. Preghiamo insieme agli ebrei e alle altre confessioni affinché questa pace ci porti un po’ di serenità».
A seguire, la Dott.ssa Pedullà ha introdotto Miriam Jaskierowicz Arman al pubblico presente in sala, cedendole la parola. L’ospite ha illustrato la festività di Purim, che rievoca gli eventi dell’antica Persia, dove Aman, consigliere del re Assuero, decretò la morte di tutti gli Ebrei. Fu la regina Ester, moglie del re, a salvare il suo popolo. Arman ha poi tracciato un parallelo con l’Esodo e la liberazione dall’Egitto, guidata da Mosè per volontà divina.
«La Storia è sempre la stessa – ha detto –: è sempre il popolo ad essere oppresso, e la mano di Dio è provvidenziale. Il potere non è nei Paesi – America, Russia, Asia, Europa, Africa – ma è il potere di Dio. È Dio che decide. È con noi in ogni momento della vita, nel bene e nel male, nella sofferenza come nella gioia. Se non torniamo a credere in Dio e nella forza della preghiera, non ci sarà pace. Il male e il bene esisteranno sempre: sta a noi cercare il bene e non lasciarci influenzare dal male».
Nel corso dell’incontro, Miriam Jaskierowicz Arman ha presentato anche il suo ultimo libro, intitolato L’urlo dell’anima: «Un’opera profonda – ha spiegato – in cui ho dato il permesso alla mia anima di urlare e dire ciò che spesso nessuno vuole ascoltare».

