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Dai quartieri della periferia sud ai riflettori della Sala dei Lampadari di Palazzo San Giorgio: è qui che sono stati presentati i “Sipari Urbani”, installazioni artistiche nate per rigenerare spazi pubblici e rafforzare il tessuto sociale delle aree più fragili della città. Un’iniziativa firmata dall’architetto Roberto Iero e inserita nel progetto Cre.Di.M.I. – Creare Distretti Micro per l’Inclusione, finanziato dalla Fondazione Con i Bambini e realizzato da CIOFS, ARCI Reggio Calabria e Action Aid.
In sala, insieme ai partner di progetto e ai sottoscrittori del Patto Educativo, anche i consiglieri comunali Giuseppe Sera, Giovanni Latella e Enzo Marra, quest’ultimo in qualità di presidente del Consiglio comunale.
Dalla periferia al “superluogo”
I “Sipari Urbani” sono installazioni interattive che uniscono design, tecnologia e partecipazione, trasformando nonluoghi in superluoghi: spazi prima dimenticati che oggi diventano punti di riferimento identitario per le comunità. Il “sipario”, tradizionalmente simbolo di separazione, si fa metafora di unione e protagonismo civico.
Realizzati anche con il contributo degli studenti del Liceo Scientifico “Volta” e dell’ITE Piria/Ferraris/Da Empoli, i sipari sono pensati come infopoint interattivi: attraverso QR code, fotografie e contenuti generati dai cittadini, raccontano la storia dei quartieri e ne rilanciano il valore. Il progetto sfrutta anche l’Intelligenza Artificiale per generare scenari visivi rigenerativi: scattando una foto del proprio quartiere, i cittadini possono immaginarne e condividerne una versione trasformata.
Il metodo della partecipazione
Nato per creare un microdistretto educativo e sociale nei quartieri di Modena, San Sperato, Ciccarello e San Giorgio Extra, il progetto Cre.Di.M.I. ha riattivato aree in disuso attraverso laboratori partecipativi che hanno coinvolto i giovani e restituito spazi pubblici alla collettività, pensati per ospitare attività sociali, culturali e sportive.
«Un progetto di rigenerazione urbana dal basso – ha spiegato il consigliere Giuseppe Sera – che affonda le radici in esperienze precedenti come il Progetto Polveriera, nato da un patto tra associazioni di Modena e San Giorgio. L’obiettivo è sempre stato restituire i luoghi dell’educare alla comunità. Quando i ragazzi costruiscono un progetto insieme, ne diventano parte attiva e orgogliosa. Questo è il metodo che l’Amministrazione deve continuare a incentivare».
Le voci dell’amministrazione
Anche l’assessora all’Istruzione Anna Briante ha sottolineato il valore educativo dell’esperienza: «Cre.Di.M.I. ha dato concretezza al Patto Educativo di Comunità, basato su solidarietà e sussidiarietà, e ha reso i ragazzi protagonisti del cambiamento. È un modello che va replicato e esportato».
L’assessora Lucia Nucera, già delegata all’Istruzione, ha ribadito che il successo del progetto risiede nel metodo: «Non è la politica a immaginare i progetti, ma il territorio stesso che li propone, e la politica li concretizza».
Il consigliere Giovanni Latella, con delega allo sport, ha illustrato le opere in corso nella zona sud: «Il campo CONI e l’area attorno saranno completamente riqualificati, diventando tra i principali impianti sportivi del Sud. Dopo il campo di Ciccarello, consegneremo anche una nuova palestra accanto al liceo Volta: impianti che avranno anche una funzione sociale fondamentale».
Falcomatà: «Un progetto pilota per l’Italia»
A chiudere l’incontro, le parole del sindaco Giuseppe Falcomatà: «Cre.Di.M.I. è un esempio virtuoso di governance partecipata. Ci rende orgogliosi sapere che sia stato scelto come progetto pilota a livello nazionale. I “Sipari Urbani”, in particolare, ci permettono di leggere il territorio con nuovi linguaggi e strumenti: è questa la strada per costruire senso di comunità e rigenerare spazi e relazioni».

