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E’ iniziata la personale “Penelope” di Pierina Laganà in arte Piergemma, con il Patrocinio del Telesia Museum del Comune di San Roberto diretto da Maria Cotroneo e la direzione artistica di Mario D’Ascola. La mostra è stata allestita presso gli spazi espositivi del LAB 4.9 di via al Torrione.
«Talvolta ho camminato scalza su cocci invisibili di vetro, ma non sono mai scesa a patti con la libertà della mia dignità». A dirlo è Piergemma che riassume, così, i pilastri della sua vita. Dignità e libertà, in lei, vanno di pari passo e si manifestano nella sua ricerca artistica.
«L’Arte e la vita non sono in me separate» dice, sottolineando che «l’unica rivoluzione possibile sia la Bellezza»
Artista poliedrica – si legge in una nota – si esprime nella scrittura, nella pittura e nel teatro.
«Tra le sue numerose attività artistiche e i risultati conseguiti c’è il Fuoco di Crisalide – vernissage svolto da Piergemma presso il Caffè Storico Le Giubbe Rosse di Firenze; il Catalogo Mondadori dell’Arte Moderna in cui Pierina Laganà rientra a pieno titolo; l’opera pittorica dal titolo Idea donata al Telesia Museum (Museo Civico dell’Arte Moderna e Contemporanea di San Roberto); il Premio Internazionale Lorenzo il Magnifico – Palazzo Vecchio- Firenze, in cui l’artista ha ricevuto il titolo di Accademico per il Suo impegno nella divulgazione della cultura.
Miroddi: «Estenuante lavoro di ricerca pittorica»
«Piergemma conduce un estenuante lavoro di ricerca pittorica – dice il critico Francesco Miroddi – rivolto alla scoperta di delimitazioni auree, di codici segnici, di geroglifici, di raffigurazioni tribali.
Le pennellate scorrono sulla tela seguendo percorsi apparentemente comprensibili, per poi aggrovigliarsi e inaspettatamente alterare la semplicità dei tratti istintivi di Piergemma. Tutto ciò conferisce alle rappresentazioni pittoriche codificazioni atte a stimolare i percorsi cerebrali dell’osservatore.
Le opere dell’artista sono pertanto dichiarazioni d’intenti e costituiscono un autentico richiamo per coloro che sapranno interagire con le tele, interpretandone il linguaggio segnico contraddistinto da simbologie e rappresentazioni concettuali. Coloro che affronteranno i labirinti psicologici creati dalle vernici di Piergemma, riusciranno a leggere e a parlare la sua lingua. Saranno iniziati a quei percorsi di comprensione e di apprendimento che li accompagneranno all’accettazione delle regole e delle leggi di un nuovo contesto sociale, di un nuovo mondo, di una nuova tribù: quella di Penelope. Quest’ultima è la sovrana di un regno in cui la donna non aspetta più, non tesse alcuna tela e non temporeggia in attesa del re. Penelope affronta e uccide Ulisse nel momento preciso in cui sbarca sull’isola di Itaca; si autoproclama regina e conquista dignitosamente la propria libertà. Oggi Penelope non ha più bisogno di aspettare l’otto marzo».