L’economista Enzo Cuzzola torna a sollecitare un collegamento stabile con Milano e Roma: «Ryanair ha dato ossigeno al turismo, ma serve una rete di voli per i professionisti e le imprese. Non si può fare impresa con tratte pensate solo per il turismo»
Tutti gli articoli di Economia e lavoro
PHOTO
Tempo fa, in un mio intervento, riconobbi che la scelta del Presidente Roberto Occhiuto di finanziare i voli Ryanair sull’aeroporto di Reggio Calabria si era rivelata vincente: i numeri del turismo in città sono cresciuti in modo evidente, e finalmente si respira un po’ di vitalità economica e sociale.
In quell’occasione, però, lanciai anche un appello: ripristinare il volo mattutino da Reggio per Milano e quello serale di ritorno, valutando anche una qualunque forma di contribuzione ad Alitalia (oggi Ita Airways), affinché la compagnia nazionale potesse garantire un collegamento stabile e affidabile, utile ai professionisti e alle imprese del territorio.
Non so oggi a che punto sia lo stato dell’arte, ma ritengo che – appena rieletto il Presidente e formata la nuova Giunta – uno dei primi impegni debba essere proprio questo: restituire a Reggio una connessione aerea funzionale con il resto d’Italia.
Parlo per esperienza diretta. La possibilità di volare, fino a qualche anno fa, da Reggio verso Milano e Roma ha permesso alla mia azienda di crescere, di lavorare con continuità nel settore della formazione e del supporto alla Pubblica Amministrazione, e di dare occupazione a giovani professionisti, tra cui i miei due figli, oggi avvocato e commercialista.
Senza quei voli, tutto questo sarebbe stato molto più difficile. Ben vengano Ryanair e i voli turistici: sono ossigeno per il territorio. Ma non si può fare impresa, né coltivare relazioni professionali, con orari e tratte pensate solo per il turismo. Chi deve muoversi per lavoro ha bisogno di partire la mattina presto e rientrare la sera. E allora la domanda è semplice: vogliamo davvero che Reggio resti tagliata fuori dai flussi economici e professionali del Paese, oppure vogliamo farla ripartire?
Chi può, aiuti il Presidente a porre questa domanda e a trovare una soluzione, che interessa professionisti, imprenditori reggini, ma anche chi è costretto a viaggiare per motivi di salute.