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20071219 - ROMA - FIN - BENZINA: PREZZI SEMPRE PIU' SU E AUMENTA DIVARIO CON EUROPA. Pompe di benzina in un distributore a Roma, in una immagine di archivio. Continua a correre il divario tra i prezzi industriali della benzina in Italia e quelli medi dell'Europa a 25, portandosi a 5,3 centesimi al litro. La forbice con il resto d'Ue si riporta cosi' sui massimi dell'anno e sui livelli dell'estate scorsa quando ad agosto, nel pieno dell'esodo estivo, l'andamento del differenziale fece scattare un allarme che vide scendere in campo il Governo, convocando i petrolieri. Divario ai massimi da agosto scorso - secondo gli ultimi dati del Ministero per lo sviluppo economico, anche nel confronto con i soli 13 paesi di Eurolandia: 5,2 centesimi in piu', anche in questo caso sui massimi dall'estate. ANSA/ARCHIVIO/MASSIMO CAPODANNO/DRN
«Sul caro carburanti, dopo che il Governo ha deciso di eliminare il taglio sulle accise, sta montando una polemica che vede i gestori di carburante oggetto di ingiustificati attacchi. Sembra quasi si cerchi un capro espiatorio screditando una categoria che è invece vittima incolpevole di questi aumenti che subisce, non avendo alcuna voce in capitolo sulla determinazione dei prezzi finali che vengono decisi dalle compagnie petrolifere».
È l’incipit della lettera inviata a parlamentari e consiglieri regionali da parte del Coordinamento Regionale Calabria Faib (Federazione autonoma italiana benzinai) di Confesercenti, secondo cui è bene che i gestori guadagnano un fisso di pochi centesimi al litro sempre uguale al di là del prezzo di vendita.
«Per tale motivo – argomenta la Faib – la categoria è penalizzata dagli aumenti di prezzo non una ma due volte. La prima perché a fronte di un rincaro dei carburanti i litri venduti diminuiscono e di conseguenza anche i fatturati. La seconda perché, ad esempio, su 50 euro erogati mentre diminuisce il guadagno perché i litri sono di meno, rimangono gli stessi costi per i pagamenti con la moneta elettronica erodendo così il margine ai minimi termini».
Tutto questo, si legge nella missiva, senza calcolare le bollette alle stelle che hanno innalzato le spese di gestione a livelli insostenibili.
Tanto premesso Faib Calabria nel rinnovare la disponibilità a svolgere incontri utili ad illustrare le problematiche di settore chiede di «convocare il tavolo di filiera per trovare le giuste soluzioni alle criticità qui esposte e ridare slancio ad un settore strategico per lo sviluppo del Paese».