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Si è concluso il 4 ottobre l’incontro Mob in Med!, la campagna di sensibilizzazione sulla mobilità giovanile nel Mediterraneo promossa da Réseau Euromed France (REF) e Jeunesses Med – Med Youth Network, in collaborazione con Mana Chuma Teatro.
Per quattro giorni, 19 giovani attiviste e attivisti provenienti da Algeria, Giordania, Libano, Libia, Palestina, Tunisia, Italia, Francia e Spagna hanno partecipato a riunioni, laboratori e dibattiti dedicati alle politiche di mobilità, alle disuguaglianze territoriali e alla necessità di costruire percorsi condivisi di partecipazione e inclusione.
Laboratori, dibattiti e confronto con le istituzioni
La prima giornata, ospitata sulla terrazza del Medinblu Hotel, si è aperta con un workshop introduttivo che ha riunito per la prima volta dal vivo i membri del network, già attivi nei mesi precedenti attraverso incontri online dedicati all’advocacy e alla comunicazione del progetto.
Nel pomeriggio, la Libreria Spazio Open ha accolto l’incontro con Anna Maria Briante, assessora comunale all’Istruzione, all’Università e alle Pari Opportunità, che ha espresso vivo interesse per l’iniziativa: «Reggio Calabria ha bisogno di nuove idee e pratiche di mobilità, soprattutto per i giovani che vivono nei quartieri periferici e nei piccoli comuni. Esperienze come questa possono offrire spunti preziosi per ripensare le politiche locali».
Il giorno successivo, sempre allo Spazio Open, Domenico Marino, docente di Politica economica all’Università Mediterranea e membro del movimento No Ponte, ha offerto un’analisi sulle implicazioni economiche, ambientali e sociali del progetto di collegamento tra Reggio e Messina: un’infrastruttura che, ha spiegato, «esclude le comunità locali da un processo decisionale tutto politico, mentre i veri bisogni dei territori restano senza risposta».
Il dibattito ha evidenziato come le difficoltà nella mobilità siano un problema comune a molti paesi del Mediterraneo, dove gli investimenti infrastrutturali spesso «non rispecchiano le reali necessità delle persone» e restano lontani dai contesti locali. Nel pomeriggio, Palazzo Alvaro, sede della Città Metropolitana di Reggio Calabria, ha ospitato i laboratori di advocacy dedicati alla mobilità regionale e locale. I partecipanti hanno condiviso esperienze e proposte per una mobilità più connessa, sicura e sostenibile, individuando criticità comuni: la sicurezza delle donne nell’uso dei mezzi pubblici, soprattutto in orario notturno, e le barriere architettoniche che continuano a escludere le persone con disabilità.
Dal confronto è emersa anche l’esigenza di promuovere una regolamentazione condivisa a livello euromediterraneo, capace di favorire accordi tra governi e garantire spostamenti più agevoli e legali all’interno del cosiddetto Med Space.
Il 4 ottobre, nella giornata conclusiva, si è tenuto un brainstorming creativo dedicato alla comunicazione della campagna e all’uso di strumenti digitali e partecipativi per ampliare il pubblico e coinvolgere reti locali, media indipendenti e organizzazioni giovanili.
Nel pomeriggio, di nuovo a Palazzo Alvaro, il gruppo ha incontrato Serena Franco, del progetto Jungi Mundu di Eurocoop Camini, e i mediatori culturali Haseeb Bukhari e Shajib Mattuber. Le loro testimonianze hanno mostrato come l’accoglienza diffusa e la partecipazione comunitaria possano rigenerare i territori e contrastare lo spopolamento dei piccoli borghi: «A Camini l’integrazione non è solo un modello sociale – ha raccontato Franco – ma un modo per restituire vita e futuro a una comunità».
Il confronto ha stimolato una riflessione più ampia sul ruolo dei giovani nei processi di cambiamento e sul ritorno di molti professionisti al Sud, attratti dalla possibilità di contribuire alla trasformazione del territorio con nuove competenze e visioni.
Nei prossimi mesi, il gruppo di lavoro integrerà le raccomandazioni emerse nel corso delle giornate di Reggio Calabria e completerà quattro video-documentari realizzati tra Parigi (Seine-Saint-Denis), Calabria, Libano e Palestina, con il mentoring del regista Felice D’Agostino.
Parallelamente verrà pubblicato un libretto illustrato dall’artista franco-egiziana Tiana Kader, che raccoglie i racconti di viaggio di dieci giovani protagonisti del Med Youth Meeting ospitato a Reggio nel 2024: storie di attraversamenti, difficoltà e speranze, che ricordano come il Sud Italia – e ogni Sud del mondo – resti un luogo simbolico dove il tema della mobilità è ancora profondamente legato ai diritti e alle opportunità.