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«La democrazia è stata sospesa al Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria. È l’allarme lanciato dal sindacato NurSind che denuncia il silenzio assordante del Commissario, reo di aver ignorato ogni richiesta di confronto e di aver agito, reiteratamente, al di fuori della legge.
Sono stati trasmessi al Prefetto di Reggio Calabria una nutrita serie di gravi anomalie che minano la legalità e la trasparenza all’interno della struttura sanitaria.
Dopo mesi di tentativi di dialogo, il sindacato ha deciso di appellarsi direttamente al Prefetto di Reggio Calabria, chiedendo un incontro urgente per porre fine a questa situazione insostenibile.
I Punti Salienti della Denuncia:
- Rifiuto del confronto: Il Commissario ha sistematicamente evitato qualsiasi dialogo con i rappresentanti dei lavoratori rendendo impossibile un confronto costruttivo. Le numerose note scritte dal sindacato (tutte trasmesse al Prefetto), che segnalavano irregolarità e criticità, sono rimaste senza risposta.
- Opacità e arbitrio: Il sindacato accusa il Commissario di operare in assenza di trasparenza, affidando incarichi a persone prive di competenze specifiche e senza rispettare i criteri di rotazione e pubblicità previsti dalla legge. Tra gli esempi citati, la nomina dirigenziale illegittimamente conferita di responsabile per la sicurezza (Rspp) e la permanenza in carica di un’arbitraria posizione direttoriale.
- Violazione delle regole contrattuali: La denuncia evidenzia una gestione del personale che non rispetta le norme contrattuali, causando disparità e danni ai dipendenti. In particolare, viene segnalata la mancata applicazione dei fondi previdenziali obbligatori e la gestione poco chiara delle risorse umane.
- Gravi irregolarità nei concorsi: Il NurSind denuncia un reclutamento di personale per mobilità che definisce “a chiamata diretta” e senza pubblicità sul portale nazionale InPA, estromettendo i tanti calabresi che vorrebbero rientrare nella propria terra. Questo modus operandi ha sollevato dubbi e critiche soprattutto perché tra i beneficiari potenziali di tali assunzioni si annoverano parenti di dirigenti che rievocano la recente “parentopoli” del Gom.
Abbiamo cercato in tutti i modi di avere un dialogo costruttivo – ha dichiarato il Segretario Territoriale NurSind Reggio Calabria, Vincenzo Marrari – ma il nostro Commissario non solo ci ha chiuso la porta in faccia, ma ha agito con una spregiudicatezza che non possiamo più tollerare. Non possiamo accettare che la democrazia e lo stato di diritto vengano sospesi in un’istituzione così cruciale per la salute dei cittadini. Abbiamo chiesto al Prefetto di intervenire perché in gioco non c’è solo il diritto dei lavoratori, ma anche il diritto alla salute di un’intera comunità.
Il NurSind sottolinea che tutte le denunce sono documentate e pronte a essere dimostrate anche in un confronto pubblico, che si augura avvenga al più presto alla presenza del Prefetto come ultimo tentativo per evitare il ricorso alla Magistratura Ordinaria. La battaglia per la legalità e la trasparenza al Gom è appena iniziata».