Premio Antonino Scopelliti 2024, riconoscimenti alle eccellenze reggine nel ricordo del magistrato ucciso dalla ‘ndrangheta
Insignite personalità ed associazioni che si sono distinte sul territorio per la loro professionalità mettendo le loro esperienze a servizio della comunità cittadina. Tributo alla memoria al magistrato Lilia Gaeta
Il Premio Antonino Scopelliti ha portato in piazza Italia a Reggio Calabria le eccellenze del territorio, in un martedì sera caldo e dal cielo luminoso di stelle. A brillare, fra gli astri del firmamento, è il ricordo del compianto Antonino Scopelliti, sostituto Procuratore Generale della Suprema Corte di Cassazione ucciso dalla ‘ndrangheta nel 1991.
La figura di Antonino Scopelliti e la Fondazione che ne mantiene vivo il ricordo
Antonino Scopelliti, nato il 20 gennaio 1935 a Campo Calabro, fu un magistrato coraggioso che dedicò la sua vita alla lotta contro la mafia. La sua carriera, iniziata nel 1961, fu segnata da importanti incarichi che lo portarono a lavorare su alcuni dei processi più significativi dell’epoca. La sua determinazione e il suo impegno lo resero un bersaglio per la criminalità organizzata, culminando nel suo tragico assassinio il 9 agosto 1991. La sua morte rappresenta una delle ferite più profonde nella storia della giustizia italiana.
La Fondazione Antonino Scopelliti, istituita nel 2007, ha l’obiettivo di mantenere vivo il ricordo del magistrato e di promuovere iniziative culturali e sociali che riflettano i valori di giustizia e legalità per i quali egli si batté.
«Come ogni anno la Fondazione Antonino Scopelliti conferisce riconoscimenti a quelle realtà che si sono distinte sul territorio per la loro professionalità, per la loro calabresità e per essere, molti di loro, anche persone che hanno esportato la loro calabresità in giro per il mondo. Persone che hanno scelto di restare in Calabria, come persone che hanno scelto di andare fuori e di rientrare in Calabria per vivere le loro esperienze e mettere le loro esperienze a servizio della comunità cittadina», racconta Rosanna Scopelliti, figlia del giudice e presidente della Fondazione a lui intitolata.
Esempi di legalità per i più giovani
Il Premio Scopelliti incorona un anno intenso e dalle molteplici attività. «Questa è solo l’ultima di un anno intenso e pieno di eventi che la Fondazione ha voluto per mantenere viva la memoria, ma anche per contribuire a concretizzare il concetto di legalità in questa terra. Un concetto di legalità che non deve essere una parola vuota, ma deve essere una parola riempita di significati, di esempi, di esperienze».
Al racconto di Rosanna Scopelliti fanno eco le considerazioni del vicesindaco di Reggio Calabria Paolo Brunetti, congratulandosi per il lavoro fatto con i più giovani. «La Fondazione Scopelliti – afferma – non si limita a consegnare premi ma dà anche spunti di riflessione nelle nostre scuole, ed è questo ciò che è importante per noi. Risvegliare i nostri concittadini, e perché no, anche il senso di appartenenza, ma soprattutto risvegliare anche il senso civico. Quante attività ha fatto la Fondazione Scopelliti con i nostri ragazzi, con le nostre scuole per stimolarli a non rassegnarsi mai. Io ho assistito con piacere alle varie iniziative fatte nella Città Metropolitana e ho visto l’entusiasmo dei ragazzi perché, una volta stimolati, i ragazzi rispondono, e rispondono sempre “presente”».
La Premiazione
La serata è stata condotta da Elisa Barresi, giornalista de ilReggino e LaC News 24, e da Rosanna Scopelliti, già deputata e figlia del magistrato. L’associazione Artinsieme ha realizzato le targhe consegnate ai premiati, valorizzando il lavoro dei ragazzi diversamente abili. Tra i patrocini dell’evento, la Camera dei Deputati, la Regione Calabria, l’Associazione Comuni dello Stretto, il Comune di Reggio Calabria e la Città Metropolitana di Reggio Calabria. Presenti le autorità istituzionali, civili e militari.
La premiazione è iniziata con il Premio alla Memoria assegnato a Lilia Gaeta, magistrato reggino nonché donna di grande sensibilità e professionista di notevole levatura, scomparsa il 18 novembre 2022, dopo una lunga battaglia contro il cancro durata quasi 18 anni, lottando con sensibilità e fermezza per una sanità più a misura di persona.
Il sorriso di Lilia Gaeta e quell’impegno civico che non viene mai meno
«È un premio che ci onora e che onora anche la memoria di mia moglie». Ad affermarlo è Luciano Gerardis, già Presidente della Corte d’Appello di Reggio Calabria e marito della compianta magistrato Lilia Gaeta. «Mia moglie è stata una persona che ha le stesse caratteristiche, per certi versi, del giudice Scopelliti. Lui è stato una persona tutta dedita al lavoro, una persona molto umile, serena, equilibrata, che ha sofferto in silenzio pur consapevole del rischio che andava a correre. Professionalmente mia moglie è stata tutto questo perché ha fatto grandissimi processi in silenzio, ha presieduto grandi processi in silenzio, ha scritto grandi processi e soprattutto aveva quella umiltà, quella gioia di vivere, ha dato tantissimo e ci ha trasmesso a tutti quanti».
Nonostante il pensionamento, il suo impegno si è moltiplicato. Oggi Gerardis parla ai giovani di legalità, nel solco del grande impegno della moglie Lilia e del sacrificio del giudice Scopelliti. «È importantissimo raccontare tutto questo ai ragazzi, perché quello che insegna non sono le parole, ma sono gli esempi. E noi abbiamo bisogno di persone che ci diano forza e la forza viene dall’esempio. Persone che dedicano tutte se stesse a quest’impegno e che lo fanno soprattutto in silenzio, in umiltà, con grandissimo equilibrio. Ecco, noi abbiamo bisogno di esempi di questo genere».
Resto in Calabria: premiato il tenore Filianoti
Nel proseguio della serata, è stato conferito il premio per la categoria Resto in Calabria al tenore Giuseppe Filianoti, che ha mantenuto un profondo legame con la Calabria nonostante il suo successo internazionale. Filianoti ha calcato i palcoscenici della Scala di Milano, del Bol’šoj di Mosca, del Royal Opera House di Londra, del Metropolitan Opera di New York, diventando uno dei tenori più importanti del panorama lirico internazionale del XXI secolo.
Igers Calabria e Borgo Croce per l’impegno sociale
Il premio per la categoria Impegno Sociale è andato al Progetto Borgo Croce, rappresentato da Maria Grazia Chirico e dal gruppo Igers Calabria, per la rinascita di un piccolo borgo calabrese tramite interventi artistici e culturali. Adesso, infatti, il borgo è diventato meta di tantissimi turisti che vengono da ammirare questo luogo dove, riprendendo le parole della presidente, «è vietato essere tristi».
Premiati, insieme a Maria Grazia Chirico, gli Igers Lorenzo Vazzana e Salvatore Borzacchiello. La targa è stata consegnata dalle mani del Presidente di Confcommercio Reggio Calabria Lorenzo Labate.
Riconoscimento per “Scuola in Carcere”
Nella categoria Istruzione Formazione Educazione, è stato premiato il progetto Scuola in Carcere, che vede coinvolti gli Istituti penitenziari del plesso Arghillà di Reggio Calabria e l’Istituto professionale alberghiero e turistico “Giovanni Trecroci” di Villa San Giovanni. Enza Loiero e Marianna Stendardo hanno ritirato il premio.
Radici in Calabria e Promozione Culturale
Il regista Fabio Mollo è stato premiato per la categoria Radici in Calabria per il suo contributo al cinema e alla valorizzazione delle sue origini calabresi. Mollo ha ritirato il premio prima di cedere il palco a Gennaro Calabrese, che ha ricevuto il premio Radici in Calabria del 2020. Infine, il premio per la Promozione Culturale del Territorio Calabrese è andato all’Officina dell’Arte di Giuseppe Piromalli, riconosciuta per aver diffuso i valori artistici e culturali nella regione.
Premio Contrasto alle Mafie
Il Reparto Polizia a tutela delle vittime di violenza della Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria ha ricevuto il premio per la categoria Contrasto alle Mafie per l’affermazione dei Diritti. Gianfranco Minissale, Primo dirigente della Polizia di Stato, è stato premiato da Alessandra Zagarella, Componente della Commissione Pari opportunità.
Ad Antigone il Premio Scopelliti 2024
Il Premio Antonino Scopelliti 2024 è stato conferito all’Associazione Antigone, per il loro impegno nel garantire i diritti umani nelle carceri italiane.
L’associazione Antigone, organizzazione non governativa italiana, impegnata a garantire il rispetto dei diritti umani, svolge attività di osservazione e monitoraggio delle condizioni di vita nelle prigioni italiane, pubblicando rapporti annuali che documentano lo stato delle carceri.
Perla Allegri ha ritirato il premio, segnando la chiusura della premiazione in una serata ricca di forti emozioni e di grande significato. Spazio poi alla chiusura in allegria, perché il sorriso – come ci ha insegnato Lilia Gaeta – deve essere una componente fondamentale delle nostre vite, nonché una delle armi più potenti e luminose per contrastare l’odio, la cattiveria e l’ingiustizia. Sul palco di Piazza Italia lo spettacolo comico di Gennaro Calabrese ha dato l’arrivederci alla prossima edizione del Premio Antonino Scopelliti.