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Un premio che sa di radici e di futuro. Il regista reggino Fabio Mollo è stato insignito del Premio “Chòra tu Vùa – Cultura e Territorio” a Bova, in occasione della terza edizione della manifestazione che valorizza eccellenze capaci di portare alto il nome della Calabria. Un riconoscimento che non celebra soltanto la carriera del regista, ma il suo legame profondo con la terra d’origine e il suo impegno per i giovani.
«Sono davvero felice – ha dichiarato – ogni volta che torno a casa lo sono, e quando ricevo un riconoscimento così importante ancora di più. Non tanto per il premio in sé, ma per il momento di condivisione che porta con sé. Condividerlo con Bova, un luogo speciale che ho frequentato da bambino, e con i miei colleghi e studenti dell’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria, dove da quest’anno insegno, è per me un regalo prezioso. Questo premio è anche loro».
Il Premio “Chòra tu Vùa”, promosso dal Comune di Bova, ogni anno riconosce personalità che incarnano valori di identità, cultura e visione, mantenendo saldo il legame con le proprie origini. In questo contesto, Mollo rappresenta il volto di una Calabria che riesce a raccontarsi con dignità e intensità attraverso il cinema.
Un film che commuove l’Italia
Il premio arriva in un momento cruciale per il regista. Il suo ultimo film, “Nata per te”, tratto dal libro di Luca Trapanese e Luca Mercadante, è stato trasmesso in prima serata su Canale 5 il 27 agosto, raggiungendo milioni di spettatori e confermando il suo impatto emotivo e sociale. La storia vera di Luca, primo uomo gay e single in Italia ad adottare una bambina con sindrome di Down, Alba, è diventata sullo schermo un racconto universale di amore e diritti.
«Volevo fare un film sociale, sui diritti – ha spiegato Mollo – ma non un film arrabbiato. Un film che tracciasse strade nuove, in cui nella diversità scoprire bellezza, forza e amore».
Tra radici e futuro
Dall’esordio con “Il Sud è niente”, girato interamente a Reggio, al documentario “Semidei” dedicato al cinquantenario dei Bronzi di Riace, fino all’attuale incarico come docente all’Accademia reggina, il percorso di Mollo è un continuo intreccio tra identità e apertura, appartenenza e visione.
Il riconoscimento a Bova suggella questa traiettoria: un regista che porta la Calabria nel mondo e che al tempo stesso la rende parte del suo impegno quotidiano. Un ritorno che non è nostalgia, ma progetto: formare nuove generazioni, dare voce a storie autentiche, dimostrare che la Calabria può essere non solo punto di partenza, ma anche approdo.