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Dall’incontro con il pilota nel deserto al ritorno al suo pianeta, passando per la volpe, gli abitanti dei pianeti e la rosa: quasi tutti abbiamo letto almeno una volta il Piccolo Principe, emozionandoci con le sue avventure e trascrivendo frasi entrate nell’immaginario collettivo come «Non si vede bene che col cuore: l’essenziale è invisibile agli occhi» o «È il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante».
Questa storia e le sue immagini hanno preso vita con Il Piccolo Principe – A Celestial Voyage, primo spettacolo su licenza ispirato al celebre racconto, che domenica 21 settembre ha illuminato i cieli sopra l’Arena dello Stretto di Reggio Calabria.
Il grande volo, iniziato alle 21.30, ha radunato decine di migliaia di persone, tra cittadini e turisti, incantando i bambini di oggi e facendo rivivere emozioni ai bambini di ieri. Un’esperienza immersiva che ha intrecciato racconto e immagini in una narrazione spettacolare.
Lo show, curato da Artech insieme a Dronisos, leader mondiale nella tecnologia dei droni automatici, ha visto in azione mille droni, divisi in due sciami da 500 per garantire continuità e rapidità nelle transizioni. Le figure luminose hanno disegnato l’aeroplano dell’esploratore, la volpe, la rosa e il pianeta B612, accompagnate dalle musiche di Michael Ricar, tra suggestioni hollywoodiane e influssi romantici.
«In considerazione della rilevanza e del grande successo registrato con il drone show dello scorso Natale, la Giunta Comunale ha voluto ospitare un nuovo spettacolo – ha spiegato l’assessore al PN Metro Plus Carmelo Romeo – scegliendo la rappresentazione del Piccolo Principe per i valori che incarna: tolleranza, amore, prospettiva».
Un messaggio raccolto anche dal sindaco Giuseppe Falcomatà: «La celebre frase “Non si vede bene che col cuore” ci esorta a guardare con sincerità ciò che ci circonda. Il Piccolo Principe è un dialogo tra un adulto e un bambino, durante il quale entrambi crescono. È la metafora di una Reggio che cresce ed evolve ascoltandosi per essere felice».
Grande soddisfazione anche da parte del CEO di Artech, Luca Toscano: «Mille droni hanno trasformato il cielo dell’Arena dello Stretto in un libro aperto. La forza di questo progetto sta nella sua universalità: ci ricorda che l’essenziale è invisibile agli occhi, ma può diventare visibile grazie alla magia della tecnologia quando incontra la poesia».
L’applauso più lungo è arrivato quando nel cielo si è disegnata la frase “Reggio Favolosa”, accolta da emozione e orgoglio. Un tributo che ha suggellato non solo lo spettacolo, ma l’idea di una città capace di emozionarsi e riconoscersi attraverso le immagini della fantasia.