Si è chiusa da pochi giorni la 19ª edizione del Reggio Calabria Film Fest, che ha portato sullo Stretto un programma variegato tra anteprime, incontri con registi, proiezioni speciali e momenti dedicati all’identità del territorio. Una manifestazione che negli anni ha saputo conquistarsi un posto stabile nel panorama culturale nazionale, unendo cinema, pubblico e città.

Tra gli ospiti più attesi anche Caterina De Angelis e Martina Gatti, interpreti di L’amore, in teoria, ultima commedia romantica firmata da Luca Lucini. Le due attrici hanno presentato il film al pubblico reggino con entusiasmo e con la consapevolezza che festival come questo possano davvero fare la differenza nel percorso di un’opera.

«Siamo state felici di essere qui – hanno raccontato –. Questo festival è un valore aggiunto per la città e per chi fa cinema. Il nostro film è uscito in primavera, ma ha avuto grandi difficoltà di distribuzione. Avere la possibilità di proiettarlo a Reggio significa offrirgli una nuova vita e incontrare spettatori curiosi e attenti».

La pellicola porta sullo schermo un triangolo sentimentale, ma con una prospettiva diversa rispetto ai modelli tradizionali della commedia romantica. Carola, interpretata da De Angelis, è una ragazza dell’alta borghesia milanese che vive tra apparenze e insoddisfazioni; Flor, il personaggio di Gatti, è invece una giovane impegnata nel sociale, indipendente e anticonformista. Due caratteri opposti che si trovano a fare i conti con la stessa, imprevista scoperta dell’amore. «È un film delicato e romantico – hanno sottolineato –. Non parla solo di rapporti di coppia, ma anche di fragilità personali, di crescita e di errori da cui si impara».

L’incontro con il pubblico reggino è stato occasione anche per un primo contatto con la città. «Abbiamo passeggiato sul lungomare ed è stato bellissimo – ha raccontato Martina Gatti –. Reggio ci ha accolte con grande energia». «Io ho fatto un pò troppo shopping – ha aggiunto sorridendo De Angelis – ma è stato davvero piacevole vivere l’atmosfera della città».

La loro presenza ha rappresentato un tassello significativo in un cartellone che ha alternato commedia, documentario e cinema d’autore. A conferma di come il Reggio Film Fest riesca a mantenere insieme due vocazioni: da un lato quella di vetrina internazionale, dall’altro quella di spazio di racconto delle radici calabresi, come dimostrato dalla proiezione di Piena di grazia, docufilm sulla Varia di Palmi firmato da Andree Lucini e Désirée Manetti.

Una chiusura, dunque, che lascia dietro di sé non solo proiezioni e red carpet, ma soprattutto la sensazione di un festival in crescita, capace di portare sullo Stretto volti giovani del cinema italiano e, allo stesso tempo, di rafforzare il legame tra cultura, territorio e comunità.