Aquino presenta il suo nuovo progetto "Lunaria" tra composizioni originali, omaggi al pugilato e rivisitazioni pop
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Chi c’era potrà confermar la sensazione: nella notte reggina del quattro d’ottobre, fra le mura e sul proscenio del CineTeatro Odeon, Chico Freeman e Antonio Faraò, mettendo in scaletta Equinox, che John Coltrane registrò nel 1960, inserendolo poi nell’album Coltrane’s Sound pubblicato nel ’64, hanno, inconsapevolmente ma delicatamente, alzato un secondo sipario sul… secondo appuntamento del festival Reggio in Jazz 2025.
Equinox: cinque note del riff di cui tre ripetute, quattro accordi e un tema basato su due note, e qualcun’altra che gira intorno. Insomma, dopo una breve introduzione si stabilizza su una nota fondamentale che evoca un senso di attesa.
Ecco, appunto: l’attesa! Un… conto alla rovescia cominciato allorquando mancavano una manciata di minuto allo scoccare della mezzanotte, che avrebbe sancito la fine definitiva del quarto giorno d’ottobre. Un sabato che tenne a battezzo la quindicesima edizione di Reggio in Jazz.
E quell’attesa, che ora rischiava d’indossar panni d’insofferenza, sta per terminare: domenica 9 novembre, ore 21,15, CineTeatro Odeon, a calcare il palcoscenico reggino sarà il… Luca Acquino 4ET!
«Il quartetto Lunaria tredici anni fa, dopo la pubblicazione del primo album Lunaria e dopo due anni di concerti, si sciolse, forse perché, avendo suonato tanto, non avevamo più racconti interessanti da narrare. È stata la mia band più importante. Due anni fa poi, dopo un concerto a Umbria Jazz con un mio duo e una serata folle e divertente trascorsa insieme a Gianluca e Marco, ho avvertito che avremmo potuto provare a scrivere un’altra piccola pagina di musica e ora eccoci qui con nuove energie e un nuovo album», racconta Aquino, artista d’origini sannite. Cosa mette in continuità i due “Lunaria”? Sicuramente la passione per l’esplorazione, che guida il trombettista nel reinterpretare brani composti da altri ma soprattutto nella composizione di nuovi, ed al contempo la ricerca di suoni puliti, essenziali, con arrangiamenti scarni ma coinvolgenti e di forte effetto che li valorizzano.
Insomma, qualche anno dopo l’ultimo album a suo nome, Luca Acquino, insieme ai suoi amici e storici compagni di viaggi, Giovanni Francesca alla chitarra, Marco Bardoscia al basso e contrabbasso e Gianluca Brugnano alla batteria, ritorna e racconta una nuova storia con nuove composizioni originali, di cui una dedicata alla figlia Anita e due dedicate ai campioni del pugilato Carnera e l’argentino “entocable” Nicolino Locche. Alle composizioni originali si aggiunge la rivisitazione di “Can’t Help Falling in Love”, resa celebre da Elvis Presley, “Ironic” di Alanis Morissette, “Nature Boy” di Eden Ahbez, già registrata dal suo idolo Jon Hassell, e “Alfonsina y El Mar” di Ariel Ramirez, Felix Cesar Luna.
Ed è ancor possibile far propri i biglietti per questo imperdibile dono che l’associazione culturale Naima, presieduta da Peppe Tuffo, ideatrice e promotrice del festival, oramai da quindici anni riserva alla Città e alla provincia sua.
Sono acquistabili, i biglietti, o al link https://www.reggioinjazz.it/rij/ticket, o, personalmente, presso il bar “Ritrovo Libertà”, in via Santa Caterina D’Alessandria n 158, dalle ore 10,00 alle ore 12,30 del 7 e dell’8 novembre. Al CineTeatro Odeon, invece, il botteghino sarà aperto il giorno del concerto, dunque domenica 9 novembre, a partir dalle ore 18,00.
È possibile acquistare i biglietti con *carta docente* e *carta cultura* *esclusivamente* dal sito (entro le ore 18:00 del giorno dell’evento) e non al botteghino. E poi ci son le riduzioni, previste per studenti, ragazzi under 18 e persone con disabilità. I biglietti ridotti potranno essere acquistati esclusivamente al botteghino, con possibilità di prenotazione, scegliendo il posto che si preferisce, telefonando al 3461231116. Gli studenti universitari, gli studenti del Conservatorio e dell’Accademia delle Belle Arti dovranno, infine, esibire il badge cartaceo o digitale.

