Un bilancio che ha il sapore del trionfo. La quarta edizione di Scirubetta, il Festival Mondiale del Gelato Artigianale, ha trasformato il Lungomare Falcomatà in un villaggio del gusto capace di richiamare oltre 100.000 presenze, consacrando Reggio Calabria come capitale mondiale del gelato. A tracciare il consuntivo sul truck del Network LaC è il presidente nazionale di Conpait, Angelo Musolino, che non ha dubbi: «Il bilancio è molto, molto positivo, direi ancora molto. È stata una festa che ha abbracciato non solo Reggio, ma tutta la Calabria e Messina».

L’evento, organizzato da Conpait con il supporto della Città Metropolitana, la partnership strategica con Arsac e la partecipazione attiva di Confartigianato Nazionale, ha portato in riva allo Stretto maestri gelatieri provenienti da tutta Italia e da sette Paesi del mondo, dagli Stati Uniti al Giappone, dalla Tunisia all’Ungheria. Ognuno ha presentato creazioni originali, alcune pensate appositamente per Scirubetta, molte arricchite dall’inconfondibile profumo del bergamotto di Reggio Calabria. «Questo frutto – sottolinea il Presidente Musolino – è la nostra eccellenza, ed è stato riconosciuto anche all’estero: a Stoccarda ci hanno chiesto di organizzare un concorso proprio sul bergamotto».

Scirubetta non è stato soltanto gelato. Pizza artigianale, birre locali, cocktail al bergamotto, spettacoli per bambini, performance artistiche e talk culturali hanno reso il villaggio un’esperienza totale. Sui palchi si sono alternati ospiti come Giorgio Zanatta, Pino Scaringella e Gianni Clapis dei Cattivi Maestri, mentre i mini-talk domenicali curati da ReteSociale hanno acceso i riflettori sul gelato solidale e sulle attività di CasaPaese, testimoniando che il gusto può diventare anche impegno sociale.

L’eco di Scirubetta è andata ben oltre i confini regionali. Giornalisti e critici tra i più autorevoli hanno raccontato Reggio Calabria attraverso le loro penne e telecamere. Dal celebre Edoardo Raspelli a Luciano Pignataro, da Bruno Gambacorta a Fabrizio Carrera, Giulia Mancini e Giusy Ferraina, fino alle troupe di Studio Aperto, La7 e i passaggi su Radio Capital. Il racconto si è allargato persino a New York, con due dirette su WGBB, e all’Australia, su Radio Italia 1. «Abbiamo ospitato colleghi che non erano mai stati qui e che si sono innamorati della città. Questo festival è un volano per il turismo, perché Reggio non è solo gelato, ma cultura, mare, arte», rimarca Musolino.

Il Museo Archeologico Nazionale ha accolto momenti di confronto con il direttore Fabrizio Sudano e il prof. Daniele Castrizio, confermando come Scirubetta riesca a intrecciare il gusto con il patrimonio storico e artistico della città. Intanto sul Lungomare andavano in scena show cooking spettacolari con 12 chef della Federazione Italiana Cuochi, presentati da Antonio Iacona, affiancati dai maestri gelatieri in abbinamenti gastronomici inediti. Marco Mauro ha introdotto i concorrenti e annunciato i vincitori: Alessandro Squatrito, Nicola Arena e Daniele L’Opera per la giuria tecnica, mentre il voto popolare ha premiato Vincenzo Squatrito, Domenico Laganà e Ivan Procopio.

A sorprendere il pubblico anche le sculture di ghiaccio, simbolo di un’arte che unisce precisione e spettacolarità. Importanti i momenti formativi curati in collaborazione con la Camera di Commercio Italo-Tedesca, la Fiera di Stoccarda e l’Istituto Alberghiero di Villa San Giovanni, a testimoniare la dimensione internazionale di un evento che vuole crescere come occasione di scambio professionale.

Dietro la macchina organizzativa, uno staff interamente reggino ha curato ogni dettaglio: dall’ufficio stampa di Francesco Mannarino e Giovanna Pizzi, alla segreteria di Francesca Palumbo. Musolino non ha mancato di ringraziare i tanti volontari e collaboratori che hanno reso possibile questa edizione. «Abbiamo cercato di coinvolgere tutti: gelatieri, cuochi, pizzaioli, cantine, imprenditori del bergamotto, musicisti reggini. È il segreto del successo: la città che si riconosce in un progetto comune».

Il successo di Scirubetta ha portato con sé anche la consapevolezza della necessità di crescere ancora. «Qualcuno mi ha chiesto cosa possiamo inventarci per il futuro. Io rispondo che alzeremo sempre un po’ l’asticella: già da oggi pensiamo alla quinta edizione, che avrà novità importanti».

Scirubetta si conferma, anno dopo anno, non solo come celebrazione del gelato artigianale, ma come simbolo di una Calabria che innova, accoglie e sorprende. Un festival che parla di identità e sviluppo, di gusto e cultura, di tradizione e futuro. E che ha già fissato il prossimo appuntamento: Scirubetta 2026, ancora più gusto e ancora più emozioni.