martedì,Aprile 23 2024

Reggio Calabria, il futuro della città appeso al processo Miramare – VIDEO

La Procura generale ha chiesto la conferma della condanna per il sindaco Falcomatà. Dalla sentenza dipenderanno i nuovi equilibri politici e istituzionali

Reggio Calabria, il futuro della città appeso al processo Miramare – VIDEO

Tante cose sul futuro prossimo della città di Reggio le dirà il processo Miramare. Sarà proprio il processo che, in primo grado ha portato alla condanna del sindaco Giuseppe Falcomatà e dei suoi assessori, a scandire i tempi della vita politica reggina.

Nella prima udienza, il pg ha chiesto la conferma della condanna di primo grado a un anno e quattro mesi di reclusione per abuso d’ufficio.

Le prossime udienze sono fissate il 18 e 25 ottobre e l’8 novembre. Poi la sentenza. Una decisione che non influenzerà solo il futuro politico prossimo di Falcomatà, ma anche gli equilibri del Comune di Reggio.

Falcomatà assolto

In caso di assoluzione il sindaco tornerebbe nelle sue piene funzioni a governare la città. Ma con quale gruppo tornerebbe ad amministrare? La maggioranza perde pezzi e gli equilibri sono instabili. Emblematica la posizione di Carmelo Versace. In buona fede certamente, il sindaco facente funzioni di Azione raccoglie gli assist di Minicuci da una lato per le deleghe alla Metrocity. Dall’altro, il consigliere Massimo Ripepi, che mai le ha mandate a dire ai due facenti funzioni, si è sperticato in elogi per Versace che “da sindaco responsabile” è riuscito, nella questione concorsi al comune, a concludere l’accordo con Formez.

Andiamo ancora al ritorno di Falcomatà. In sua assenza, le liste civiche, suoi assoluti punti di forza, si sono sgretolate al punto tale da rimanere contenitori quasi vuoti. Il problema principale del sindaco sarebbe quello di aver perso tanti pezzi per strada. Resta il 10% del Pd, e poi?

S’intesi (5,09%) con 2 seggi a Mario Cardia e Marcantonio Malara non c’è più. Il primo è volato all’opposizione e il secondo è coi Democratici progressisti.  Innamorarsi di Reggio (4,47%): 2 seggi ma Carmelo Versace, è sempre stato nel partito di Azione (col quale ha sfiorato la candidatura alle ultime politiche). Articolo 1 (4,17%) perde Demetrio Delfino ai Dp e Filippo Quartuccio transitato in altro gruppo “Primavera democratica” (2,53%) che senza Filippo Burrone, passato ai Dp sarebbe scomparso. Reset (3,46%): con 2 seggi mantiene Giuseppe Giordano ma perderà Armando Neri, anima della lista, la cui frattura con Falcomatà è assodata. La Svolta (3,44%): con due seggi Giovanni Muraca e Carmelo Romeo. Senza Muraca pronto ad andare a palazzo Campanella (Miramare permettendo) mantiene Romeo e Massimiliano Merenda. Non fanno numeri Patto per il cambiamento (0,64%) e Reggio Bene Comune (0,48%) che non hanno preso seggi.

Falcomatà condannato

Fatte le premesse disastrose relative al ritorno del sindaco, cosa potrebbe accadere se le accuse rivolte al primo cittadino, dopo il primo grado, dovessero essere confermate anche in appello? In quel caso scatterebbe nuovamente la legge Severino e la nuova sospensione di 12 mesi per il sindaco che continuerebbe a stare nell’ombra. Tuttavia, anche un osservatore distratto della vita politica reggina, ben comprenderebbe che è difficile immaginare uno scenario in cui con Paolo Brunetti al Comune e Carmelo Versace per la Città metropolitana si possa procedere nel governo di Reggio come se nulla fosse. Sempre che, dai piani alti del Pd (che a dire dei vertici è pronto a fare pulizia e rigenerarsi), non si decida di staccare la spina prima in caso di condanna. In quel caso le elezioni tanto agognate dal centrodestra, dopo gli scandali di Castorina e il processo Miramare, sarebbero alle porte.

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