martedì,Aprile 23 2024

Palazzo Campanella, Nicola Irto si dimette da consigliere regionale

Il neo senatore dem lo ha annunciato in aula nel corso del dibattito sulle infrastrutture. Poi l’affondo sull’Autonomia differenziata: «La bozza Calderoli è inaccettabile»

Palazzo Campanella, Nicola Irto si dimette da consigliere regionale

Nicola Irto si congeda dal Consiglio regionale. L’annuncio arriva solo dopo aver prodotto l’ultimo intervento nell’ultima seduta che lo vedrà protagonista a Palazzo Campanella, dove ha ricoperto anche la carica di presidente dell’Assemblea legislativa.


«Oggi presenterò le dimissioni – ha detto irto – non aspettando di essere dichiarato incompatibile. Sono convinto che Consiglio e regionalismo avranno bisogno di una riflessione profonda». Il neo senatore dem, tra i saluti mette anche la struttura burocratica dell’Ente che «nonostante alcune inefficienze rappresenta una struttura che non è seconda a nessun’altra regione. E questa regione – ha sottolineato Irto – sarà più forte quanto più forte saranno le sue istituzioni».

In Parlamento con l’esperienza di consigliere regionale


Il congedo del segretario dem è condito dagli auguri e dal “saluto” del presidente dell’Assemblea Filippo Mancuso e dal capo dell’esecutivo. Roberto Occhiuto in particolare ha sostenuto che «avere parlamentari che hanno contezza del lavoro del Consiglio e delle difficoltà della Calabria è una ricchezza».

La mozione sulla statale 106


Tornando poi all’informativa resa da Occhiuto, Irto ha ricordato la mozione unitaria sulla Ss106 licenziata dal Consiglio regionale, domandandosi se «possiamo affrontare il tema infrastrutturale non pensando che affianco c’è la questione dell’Autonomia differenziata».


Per lui, la bozza Calderoli è inaccettabile. «Possiamo accettare la sfida senza affrontare il tema con una legge quadro e la perequazione infrastrutturale? Perequazione che – aggiunge – con una furbizia si vuol ritenere superata con il Ponte sullo Stretto».


Irto si produce quindi in un parallelo tra le «connessioni» al nord – Torino e Milano sono collegate tra loro in 56 minuti di treno e i tempi biblici da «inciviltà» per collegare il sud, vedi Palermo a Catania o Reggio a Crotone. «Serve che sulla Ss 106 e sulle infrastrutture – ha affermato – si assuma una responsabilità».

A partire dal dare priorità alla strada della morte, per il cui riammodernamento non sono state inserite le risorse in bilancio.

L’autonomia differenziata


Tornando poi alla bozza Calderoli Irto è chiaro: «Non prevede autonomia sui Livelli essenziali delle prestazioni o addirittura sull’efficienza. Ma chi determina l’efficienza? Calderoli? Mettiamoci d’accordo sulle regole. Il Pd ha detto no alla bozza e si alla parlamentarizzazione del tema, anche per affrontare in maniera forte la questione del Mezzogiorno».


L’obiettivo è quello di riuscire a mettere insieme le ragioni di un Paese, piuttosto che registrare le solite fughe in avanti.

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