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Clima tutto sommato disteso a Palazzo Alvaro dove, per l’indisponibilità dell’aula Battaglia di Palazzo San Giorgio, il Consiglio comunale è stato costretto a riunirsi, all’indomani dell’audizione davanti alla Commissione del Ministero della Cultura per l’assegnazione del titolo di Capitale della cultura per il 2027. E proprio l’audizione è stata al centro dei preliminari, questa volta contenuti dal sistema in funzione alla Città Metropolitana, dei consiglieri comunali.
Il primo a prendere la parola è stato Massimo Ripepi: «Avete abituato la città a vivere di avvenimenti sportivi, sottolineo importantissimi, ma lei sindaco continua a non incontrare i cittadini che fanno parte delle fasce deboli. Al di là di qualche Comitato politicizzato, chiedo di valutare di nuovo di incontrare personalmente i commercianti di Piazza del Popolo. Quello che dice Versace non è la prova che siamo d’accordo con quello che dice la delibera». Per Ripepi d’altra parte ci sono gli atti amministrativi che parlano. A proposito di Capitale della Cultura, Ripepi annuncia che in qualità di presidente della Commissione di Vigilanza chiederà il controllo degli atti portati all’attenzione della Commissione a Roma: «Di voi, noi non ci fidiamo. Al di là della presenza fisica ed estetica del primo cittadino vorremmo vedere i contenuti». Dubbi, poi, sono stati avanzati sui fondi del “Pon Metro plus” . vogliamo capire se sia un pozzo senza fondo, perché «ormai lo sappiamo tutti, quando c’è qualche difficoltà si parla di Pon metro plus», ha concluso Ripepi.
Versace da parte sua punta l’indice contro i detrattori della città e anche della corsa a Capitale della cultura. «Reggio ha già vinto – ha detto il vicesindaco metropolitano – e non basta essere con noi oggi, bisognava manifestarlo in precedenza, e per questo ringrazio i tanti sindaci che hanno aderito all’appello di Palazzo San Giorgio». Poi Versace rispondendo a Ripepi ribadisce che non ci saranno altre sedute di Commissione dedicate a Piazza del popolo alla quale la Sesta ha dedicato 17 riunioni: «nei verbali non c’è traccia di alcuna proposta da parte vostra. Il ruolo del consigliere e delle Commissioni è quello di proporre e suggerire all’assessore al ramo o alla giunta» ha ribadito ritenendo quindi chiuso il capitolo Piazza del popolo.
All’inizio del proprio intervento Demetrio Marino risponde indirettamente a Versace, «mentre il sindaco era in commissione io tifavo per lui», ha detto aggiungendo che l’unica cosa che lo lascia perplesso è la quantificazione economica presentata. «Matera aveva fatto un business plan molto esoso ed ha avuto una nota dalla Corte dei Conti» ha avvertito. Poi, ha ricordato che entro il 28 febbraio bisognava predisporre lo schema del Bilancio di previsione, «ma ad oggi non sembra essercene traccia, come per il Dup». Marino fa notare che se ancora non c’è l’ente andrà in difficoltà. Infine il capogruppo di Fratelli d’Italia ha chiesto al Comune di farsi parte attiva per la stabilizzazione degli assistenti educativi che ultimamente hanno denunciato alcune criticità, sfruttando quanto si sta prevedendo in sede parlamentare.
Da Saverio Pazzano arriva preliminarmente la solidarietà al sindaco Falcomatà per le critiche ricevute rispetto all’ormai famoso ricorso al Tar per le risultanze del parere Via Vas del Ministero dell’Ambiente rispetto alla costruzione del Ponte sullo Stretto. «Una scelta corretta e indifesa del territorio», aggiunge il consigliere di opposizione. Con riferimento a “Reggio cuore mediterraneo” per Pazzano è già una vittoria aver aperto una simile prospettiva, suffragata da un dossier fatto bene. «Ho apprezzato l’intervento di Riccardi nel giorno in cui si ricordava la strage di Cutro – ha detto Pazzano – perché si è parlato di Mediterraneo in termini di accoglienza e non di mare mostrum».
Il capogruppo del Partito democratico, Giuseppe Marino, chiede all’opposizione di seppellire l’ascia di guerra e di unirsi per vincere la sfida del riconoscimento di Capitale della cultura. Marino ha quindi ringraziato chi si è speso davanti alla Commissione, esaltando la programmazione del Pon metro plus, «uno strumento che consente di avviare i lavori della più grande opera pubblica che caratterizzerà la città, il Museo del mare, pensata da Giuseppe Scopelliti che è riuscito a coinvolgere uno degli architetti più importanti al mondo. Ma questa amministrazione ha dato concretezza a quest’opera che con i fondi del Decreto Reggio non avrebbe mai potuto essere costruita». Poi ricorda che il Comune ha raggiunto l’84% della spesa del Pon metro che mette in relazione al 10% della spesa della Regione Calabria rispetto ai fondi Pnrr.
Armando Neri (Lega) sente l’esigenza di ribadire che «tutti noi facciamo il tifo per Reggio Capitale della Cultura» ma chiede che l’appello all’unità dovrebbe essere accolto da entrambe le parti, e quindi anche dall’amministrazione quando a chiederlo sono le opposizioni. «La cultura però è anche Piazza del Popolo che è una questione che rimane aperta. Non è possibile cancellare con un post su facebook, e poi con una delibera, 72 anni di storia della nostra città. La cultura è anche la vita quotidiana dei cittadini che chiedono meno tasse e più servizi, ma è anche scuola e ci chiediamo che fine hanno fatto quelle scuole che sono state chiuse all’inizio dell’anno scolastico». Il suo è una sorta di elenco di opere incompiute o ferme anche nell’ambito delle strutture sportive. Il Commissario cittadino della Lega chiede «trasparenza sugli eventi affidati in maniera diretta, e spesso agli stessi soggetti» e condanna il mancato coinvolgimento dell’Università Mediterranea. Su sanità e Pnrr chiede «verità» visti anche gli ultimi dati diffusi rispetto ai Lea e ai fondi spesi per migliorare il settore.
Federico Milia esordisce nel suo intervento con un delicato pensiero a Francesco Occhiuto e ai problemi che sono propri delle nuove generazioni. Milia si chiede quali siano i passi in avanti nell’accoglienza turistica o nell’attività sportiva, chiedendo all’amministrazione di essere chiara con i cittadini rispetto alla chiusura e non sospensione del mercato di Piazza del Popolo. «Abbiamo dimostrato nei fatti di tifare per Reggio, con le risorse portate in città per le cose che servono. Faremo quadrato sui successi della città che – ricorda Milia – continua ad occupare le ultime posizioni nella qualità della vita».
Per Giuseppe Sera (Pd) oggi si è assistito a «interventi meravigliosi e interventi patetici», riferendo un pò a Piazza del Popolo un pò all’audizione per il titolo di Capitale della Cultura. Poi Giuseppe De Biasi (Lega) ha fatto i complimenti al sindaco per l’ultimo intervento in Anci, ricordando anche che a capo della Commissione che deve decidere sulla capitale della cultura 2027, è una leghista «che tifa per Reggio». Infine ha chiesto attenzione per la strada che conduce a Salice, Rosalì e Villa San Giuseppe.
Falcomatà: «Abbiamo il compito di andare a fondo alle cose»
«La politica ha il compito di andare a fondo nella trattazione delle questioni, altrimenti diventa una corrida tra la minoranza che dice che non si fa niente e la maggioranza che va tutto bene, col rischio di non far capire nulla ai cittadini». Così il sindaco comincia il suo intervento che di fatto chiude i preliminari, rispondendo così anche ai consigllieri che hanno contestato una narrazione della città che loro non vedono. In tal senso Falcomatà ha annunciato per il 3 maggio l’inaugurazione del campo di Ciccarello con una partita di calcio che vedrà protagonista la nazionale italiana dei sindaci – «lo abbiamo proposto anche alla nazionale dei parlamentari», dice.
Il sindaco auspica di non fare riferimento alle classifiche perchè se Reggio è ultima, anche la Regione non se la passa bene. «Si è parlato di periferie, inizieremo da Mosorrofa da Vinco e da Gallico la bitumazione delle strade cittadine, ma poi sono stati inseriti 3 milioni per i cosiddetti luoghi di prossimità in ambito sportivo e non». Con riferimento all’audizione capitolina, Falcomatà ha parlato di una delle cose più emozionanti e commoventi della sua carriera da sindaco: «La cultura è una cosa che ci fa stare bene, che ci fa condividere un momento tra persone, e ci fa sentire parte di una stessa comunità. Ecco perché l’intervento infrastrutturale è stato inserito nel dossier. E se alla Commissione è rimasto qualcosa di questa città non è merito di Falcomatà, ma delle persone che ci vivono che ci aiuta a recuperare la dimensione di ciò che siamo e che possiamo essere. La strada è tracciata, e siccome credo al trasporto corale espresso in quest’aula, vi chiedo in questi quindici giorni di tenere alta l’attenzione e mostrarla questa unità per vincere la sfida».

