La risposta democratica del popolo di Polistena e dell’associazionismo sano si è levata con forza dopo l’aggressione subita da un giovane lavoratore nei giorni scorsi. Un episodio grave e intollerabile, verificatosi in pieno giorno in una via molto frequentata, che ha scosso la comunità e spinto il Consiglio Comunale ad approvare, all’unanimità, un ordine del giorno di ferma condanna.

Secondo quanto ricostruito, l’aggressore avrebbe accompagnato alla violenza fisica una serie di accuse verbali rivolte non solo alla vittima, ma anche al sindaco di Polistena. L’Amministrazione Comunale, fin da subito, ha espresso solidarietà al lavoratore, chiedendo a tutte le forze democratiche di respingere ogni forma di violenza, singola o organizzata.

Nei giorni successivi ai fatti, il Prefetto di Reggio Calabria ha convocato il sindaco e il capogruppo di Polistena Futura per affrontare il tema dell’aggressione. Al tavolo ha preso parte soltanto il primo cittadino.

Nel dibattito politico cittadino, non sono mancati tentativi di negazione e minimizzazione dell’accaduto, con l’obiettivo – si legge nel documento – di evitare una presa di posizione netta contro l’autore, o gli autori, dell’aggressione. Proprio per contrastare questo clima, è stata convocata la conferenza dei capigruppo, da cui è nata la decisione di riunire il Consiglio Comunale.

Il documento approvato rileva anche che, fino a poche ore dalla seduta, alcuni soggetti hanno cercato di destabilizzare l’iniziativa, pubblicando appelli social contro la partecipazione al civico consesso. Un’azione letta come intimidatoria, in un contesto in cui – come ricordato nel testo – la Costituzione Italiana garantisce a ciascun cittadino il diritto di esprimere opinioni, anche critiche, senza subire ritorsioni o minacce.

«È inaccettabile – si legge ancora – che per una parola, un like, una caricatura o un commento sgradito, una persona venga contattata, avvicinata, denunciata o addirittura aggredita con violenza verbale o fisica».

Il Consiglio Comunale di Polistena ha quindi:

Condannato «la barbara aggressione compiuta ai danni del giovane lavoratore, colpito – a quanto sembra – perché ritenuto responsabile di una caricatura satirica verso un esponente politico locale»; Espresso solidarietà «al lavoratore, attorno al quale si stringe l’intera comunità democratica e le forze dell’associazionismo»; Respinto «ogni forma di violenza, minaccia, intimidazione o prevaricazione, derivante dall’intolleranza verso opinioni diverse, di qualunque natura»; Difeso «la cultura democratica di Polistena, città aperta e da sempre in prima linea per la legalità, i diritti, la giustizia sociale e l’antimafia»; Chiesto «alle forze dell’ordine e alla magistratura di fare piena luce sull’aggressione, identificando gli autori e gli eventuali mandanti della spedizione punitiva».

Un segnale netto, che riafferma i valori costituzionali e la necessità di proteggere il diritto al dissenso e alla critica, in una società che non può tollerare alcuna forma di intimidazione.